A Locri e Cosenza, nei giorni 11 e 12 gennaio, si sono tenuti due eventi, dalla identica finalità, promuovere una più corretta applicazione della legge 54/2006, anche se attraverso modalità diverse

di Redazione - Il "vero affidamento condiviso". E' di questo che si è discusso in Calabria nei due appuntamenti dell'11 e del 12 gennaio organizzati, rispettivamente, a Locri e Cosenza.

Calabria: avvocati, magistrati ed esperti insieme sull'affidamento condiviso

A Locri l'AIGA, dando ulteriore esempio del suo impegno per l'aggiornamento e il raffinamento delle competenze giuridiche dell'avvocatura calabrese, ha organizzato un seminario di studio il cui intento era quello di evidenziare l'attuale applicazione "a macchia di leopardo" di norme fondamentali del diritto di famiglia, che priva i cittadini di certezze, oltre tutto privilegiando un modello vinci-perdi che non può che incrementare la conflittualità. E' questo, infatti, il prevedibile esito dell'introduzione di un "genitore collocatario", non previsto dal legislatore, che a tutto deve provvedere, al quale si accompagna un "erogatore di denaro" che fruisce di un blando e arcaico "diritto di visita". Un modello che distrugge il senso e la valenza dell'affidamento condiviso e viola al contempo, nella maggior parte dei tribunali, l'indisponibile diritto dei figli alla bigenitorialità. Questi i temi che hanno costituito il principale focus del seminario, curato e condotto egregiamente dall'avv. Manuela Calautti, che si è prodigata nella sua organizzazione assieme all'avv. Antonella Chirico. Apprezzatissima la presenza della giudice di Locri, D.ssa Mariagrazia Galati, la quale ha illustrato in scioltezza le problematiche connesse al tenore di vita e ha promesso di mantenere la propria attenzione sulle criticità segnalate.

E' seguito poi un animato dibattito, al quale hanno dato contributo, in particolare, l'avv. Vizzari, che ha sottolineato l'importanza della mediazione familiare, e l'avv. Parisi - una delle ideatrici dell'evento - che ha brillantemente e acutamente evidenziato vistose carenze procedurali, nonché l'opportunità di allargare l'ascolto del minore relativamente all'età.

L'incontro di Cosenza, organizzato in collaborazione dalla Società Italiana di Scienze Forensi (SISF) e dall'AMI, è stato essenzialmente dedicato alla illustrazione di linee guida concepite in stretta osservanza del dettato legislativo, che, emanate nella scorsa primavera dal Tribunale di Brindisi, stanno scuotendo l'ambiente degli operatori del diritto di famiglia e trovando ulteriori imitatori. Era infatti presente il gruppo di lavoro che le ha elaborate, guidato dalla giudice d.ssa Fiorella Palazzo, che insieme all'avv. Mariella Fanuli ne ha illustrato gli aspetti principali, sottolineando il proprio stupore per il clamore suscitato, visto che ci si era limitati ad applicare fedelmente le norme in vigore. Non diverso l'atteggiamento degli altri magistrati presenti, la D.ssa Filomena De Sanzo (TO Cosenza) e il Dr. Vincendo Di Pede (TO Castrovillari), che hanno aderito alle considerazioni svolte nel convegno. Così pure gli altri relatori, nei loro brevi ma significativi interventi, hanno tutti trovato convergenza nel deprecare l'utilizzazione di modelli di frequentazione e mantenimento (l'assegno, delega

di un genitore all'altro di tutti i compiti di cura) che - come ha fatto notare il Prof. Camerini - creano malessere e disagio in quei figli minori, dei quali si vorrebbe e dovrebbe perseguire l'esclusivo interesse.

Ha preso poi la parola Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'AMI (che già nel 2014 firmò il protocollo di Perugia, il primo "manifesto" di tribunale a favore della parità dei genitori), il quale ha presentato la propria ultima fatica letteraria, "C'eravamo tanto armati" e ha rammentato il proprio ventennale impegno a favore del vero affidamento condiviso.

La coordinazione genitoriale è stata, infine, illustrata da Marco Pingitore, uno dei più solerti e generosi organizzatori del convegno, insieme con l'avv. Margherita Corriere.

Ad entrambi gli eventi, di Locri e di Cosenza, è stato presente anche Marino Maglietta, l'ideatore dell'affidamento condiviso, che si è augurato che queste iniziative siano ripetute e che aumenti sempre più il numero dei tribunali che seguono le nuove prassi.

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