Le due prestazioni sono profondamente diverse e, ad alcune condizioni, possono cumularsi

Domanda: "Tra l'assegno sociale e la pensione di reversibilità vi è incompatibilità?"

Risposta: "L'assegno sociale e la pensione di reversibilità sono due prestazioni profondamente diverse. Il primo, infatti, prescinde dai contributi versati dal beneficiario e spetta sempre ai cittadini di età superiore a 65 anni e 7 mesi con reddito personale annuo non superiore a Euro 5.824,91. La pensione di reversibilità, invece, spetta ai familiari di un pensionato successivamente alla morte di quest'ultimo, purché al momento del decesso gli stessi fossero a suo carico, e il suo importo è variabile ed è influenzato dall'ammontare della pensione del defunto.

La differenza tra tali due prestazioni, in ogni caso, non le rende incompatibili, con la conseguenza che chi è titolare di un assegno sociale può comunque beneficiare della pensione di reversibilità, senza dover per forza rinunciare al primo.

Se, infatti, l'incidenza della pensione di reversibilità non è tale da rendere il reddito annuo superiore a quello massimo fissato per poter godere dell'assegno sociale, uno stesso soggetto potrà beneficiare di entrambe le prestazioni, seppur con alcuni accorgimenti.

All'importo dell'assegno sociale, infatti, in tal caso viene detratto l'importo della pensione di reversibilità. In altre parole, se quest'ultima ammonta a Euro 1.500,00 e posto che l'importo annuo dell'assegno sociale è attualmente pari a Euro 5.824,91, la somma corrisposta sarà pari a Euro 4.324,91.

Diverso è il caso in cui l'importo della reversibilità superi la soglia massima di reddito fissata per aver diritto all'assegno sociale: in tal caso, una volta che scatta il diritto alla prima delle due prestazioni, quest'ultima non verrà più corrisposta".


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