Primo sì delle Commissioni che hanno fatto decadere l'emendamento che ne prevedeva solo una riduzione. Entro fine mese il voto al Senato

di Marina Crisafi - Si avvicina l'addio all'uso degli animali nei circhi, con la prima vittoria, delle quattro che servono, per mandare in porto il disegno di legge che ne prevede l'abolizione. Il risultato è arrivato in queste ore dalla commissione cultura del Senato che ha dichiarato la decadenza dell'emendamento, firmato da Ranucci e Fasiolo (Pd) sancendo quindi di fatto il primo via libera all'abolizione delle esibizioni animali nelle attività circense.

Il testo entro fine mese andrà in aula per essere votato al Senato e salvo sorprese (o rallentamenti) potrebbe anche diventare legge prima della pausa estiva.

Animali nei circhi no alla riduzione, sì allo stop

Vittoria, dunque, degli animalisti e dei parlamentari di tutti i gruppi che si sono mobilitati per far cambiare parere al Governo sull'emendamento alla delega per il codice dello spettacolo che aveva avuto il via libera nei giorni scorsi.

Il testo dell'emendamento avrebbe di fatto annullato il cambiamento radicale previsto dal disegno di legge 2287-bis, cancellando la "graduale eliminazione" prevista con la mera "diminuzione".

Il governo, accogliendo le istanze a difesa degli animali, si è dichiarato contrario e, stante l'assenza dei proponenti, ha fatto praticamente decadere l'emendamento.

Plauso da tutte le forze politiche che si erano battute per ottenere questo risultato e in primis dalla presidente del gruppo misto Loredana De Petris che in una nota congiunta con Alessia Petraglia (SI), si è dichiarata soddisfatta per la "battaglia di civiltà che va oltre gli schieramenti politici". Non "abbasseremo la guardia in aula - ha sottolineato - affinchè si arrivi allo stop definitivo all'uso degli animali nei circhi". Commenti positivi anche da parte delle senatrici del Pd Silvana Amati e Monica Cirinnà per le quali "dopo anni di discussioni inutili e di sconti sulla pelle degli animali - è giunta l'ora - che questo governo

decida da che parte stare, rifiutando la violenza sugli animali e il loro uso negli spettacoli circensi". Seguite a ruota dal portavoce parlamentare del M5S alla Camera, Paolo Bernini, secondo il quale "non c'è più spazio, in una società civile, per il lucro sulla pelle degli animali".

Grande la soddisfazione da parte della Lav che parla di "prima importante vittoria" per una via già seguita in 50 paesi nel mondo, e dal movimento animalista, capeggiato da Michela Vittoria Brambilla che ha ringraziato tutti i senatori impegnati nella difesa degli animali.

Contrario invece il senatore di Idea, Carlo Giovanardi, per il quale, come riporta Il Sole24Ore, considerare "un delitto la collaborazione tra uomini e animali - è - un atteggiamento che si piega al fanatismo ideologico". Che dire allora di "pratiche sportive e olimpioniche come l'ippica e il dressage, l'addestramento di cani per salvare vite umane nelle macerie dei terremoti e nelle valanghe, le milioni di persone che convivono con animali negli appartamenti, pur non avendo a disposizione spazi dove farli vivere in libertà?" ha proseguito Giovanardi, annunciando che questo "delitto" che si sta compiendo "condannando a morte il circo e la sua tradizione secolare" sarà contrastato in tutti i modi nella discussione in aula.

Il disegno di legge Franceschini

Il ddl Franceschini, si ricorda, nasce dallo stralcio operato dal ddl cinema, approvato nei mesi scorsi, e delega il governo ad emanare un Codice dello spettacolo. Quest'ultimo, quale testo unico dovrà operare la revisione e il riassetto della "vigente disciplina in materia di teatro, prosa, musica, danza, spettacoli viaggianti e attività circensi, anche modificando ed innovando le disposizioni legislative vigenti".

Il fine è quello di conferire al settore, si legge nel testo, "un assetto più razionale e organico e conforme ai princìpi di semplificazione delle procedure amministrative e razionalizzazione della spesa e volto a incentivare e migliorare la qualità artistico-culturale delle attività, nonché della fruizione da parte della collettività".

Il divieto di animali nei circhi

Tra le varie misure previste dal ddl 2287-bis, c'è quella del divieto dell'uso degli animali negli spettacoli circensi.

In particolare, il Governo è delegato ad emanare entro 12 mesi dall'entrata in vigore del disegno di legge, i decreti legislativi che dovranno operare la revisione delle disposizioni esistenti, "specificamente finalizzate alla graduale eliminazione dell'utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse".

Attualmente, nel nostro paese, a differenza di altri stati europei, non vi sono norme che vietano l'utilizzo degli animali nei circhi.

La legge n. 337/1968 che regola la materia ("Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante") è rimasta immutata sino ad oggi. E non vi sono registri nazionali che evidenziano quanti siano gli animali detenuti nei circhi né in quali si trovino, nonché il tasso di riproduzione degli animali detenuti.

In base al monitoraggio effettuato dalla Lav, attualmente ammonterebbero a circa 2mila gli animali detenuti in poco più di cento circhi, tra cui specie in via di estinzione, come le tigri.

Leggi anche: Addio animali nei circhi: arriva la legge

Ddl circhi

Foto: 123rf.com
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