Excursus sulla legislazione internazionale in materia e sulle soluzioni prospettate in Italia

Dott.ssa Zaira Niaty - La costituzione italiana, tra i principi fondamentali contempla nell'articolo 2, il riconoscimento da parte dello Stato, garanzie dei diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali, ove si svolge la sua personalità, ed è lo Stato stesso che richiede l' adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Ora, alla luce di questa importante enunciazione della nostra costituzione, vanno connessi altri importanti e solenni documenti giuridici universali quali:

- la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;

- il Patto internazionale dei diritti civili e politici;

- nonché la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell' uomo e la Carta dei diritti fondamentali dell'uomo, dove è contenuta la garanzia formale della "dignità umana".

L'espressione della forma della dignità umana, si esplica nelle libertà positive ad ampio raggio e essa costituisce l'essenza dei valori supremi sui quali si fondano le carte garantiste.

Basti pensare al diritto alla vita, contemplato, fra quei diritti che occupano nell'ordinamento italiano una posizione, per così dire, privilegiata in quanto appartengono - per utilizzare l'espressione di una sentenza della Corte costituzionale, la n. 1146 del 1980 - "all'essenza dei valori supremi sui quali si fonda la costituzione italiana"(sentenza della Corte costituzionale n.35 del 1991).

Alla luce di ciò, in Italia, dopo numerosi e dilaganti episodi di condotte contrarie al buon costume,e sopratutto consistenti in trattamenti contrari al senso di umanità, si è sentito da ormai più anni, quel grande bisogno di introdurre il reato specifico di tortura.

Cos'è la tortura

La tortura, per definizione letterale è un metodo di coercizione fisica o psicologica e molto spesso viene inflitta da agenti che nel loro ruolo di pubblici ufficiali, si preordinano, immoralmente, l'intento di punire o di estorcere informazioni o confessioni con estreme forme di inaudita violenza.

Altre volte, questa pratica di estrema violenza è accompagnata dall'uso di particolari strumenti atti a comminare punizioni corporali.

Altre volte ancora, si considera tortura qualsiasi altra forma di violenza compiuta da chiunque perpetri ad esempio, la torsione delle membra, con riferimento al barbaro tormento corporale che si infliggeva nel Medioevo, sino all'età contemporanea, all'imputato, perché confessasse il delitto e/o rivelasse il nome dei complici, e anche, ma meno frequentemente, ai testimoni per farli parlare; oppure, consistente nelle sofferenze di qualsiasi tipo e le violenze, fisiche o psicologiche o farmacologiche, inflitte a spie o prigionieri per ottenere informazioni di interesse giudiziario o militare; oppure per estensione, ogni forma di costrizione fisica o morale ai danni di qualcuno al fine di estorcergli qualche cosa o per pura crudeltà.

La soluzione legislativa garantista anche in Italia

Atteso che simili condotte ancora a tutt'oggi, vengono inconcepibilmente praticate nello Stato italiano, come chiaro segno di arretratezza sociale e non più come sporadici episodi, ma reiterati, è doveroso dover insistere a far intervenire con veemenza, chi di competenza, per l'introduzione del reato di tortura nel codice penale a tutti gli effetti.

Quindi, per far fare un passo importante, al nostro ordinamento italiano, di rilevanza legislativa garantista, - considerando che non si vive più in quei periodi storici preclassici in cui ancora, quando nella materia di diritto penale si considerava ancora la tortura più un mezzo per ottenere una prova che una punizione o pena corporale - nell' ambito del diritto penale moderno, le garanzie avverso la repressione degli episodi di soprusi disumani, dovrebbero perfezionarsi nel confluire in una punizione specifica nei confronti degli autori che la praticano ferocemente a qualsiasi livello.

A conclusione, ancora oggi visto il bisogno impellente di una maggiore tutela in Italia dell'inviolabilità dei diritti umani, è doveroso voler continuare a promuovere importanti ed urgenti iniziative, come le petizioni in favore di questa tematica, da sottoporre e sensibilizzare l'attenzione del nostro Parlamento italiano.

*A corredo di questo contributo, si allega qui di seguito, il testo interessante di una importante petizione che si sta promuovendo in questi giorni in rete su change.org e nei cui confronti si chiede una preziosa partecipazione dei lettori, con l'invito a voler attivamente firmare e divulgare l'iniziativa, nell'interesse erga omnes.


Foto: 123rf.com
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