Via libera alla cannabis terapeutica di Stato, venti chili già disponibili per le prime richieste. Sarà consumata al "naturale"

di Marina Crisafi - Ai nastri di partenza la cannabis di Stato che da gennaio sarà venduta nelle farmacie italiane delle strutture sanitarie e in quelle autorizzate alla distribuzione. Lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, infatti, secondo quanto riporta Repubblica, attende solo la firma delle ultime carte per far partire le prenotazioni da parte delle regioni o delle farmacie ospedaliere, e venti chili di fiori di cannabis sarebbero già pronti per far fronte alle prime richieste. Tuttavia, l'attività di produzione dovrà proseguire a ritmo elevato giacchè il fabbisogno delle regioni italiane si attesta su circa 100 chili all'anno.

Intanto, da gennaio, i primi fiori di Stato arriveranno nelle farmacie, sostituendo così la cannabis acquistata all'estero, prevalentemente in Olanda.

La cannabis non sarà utilizzata per sintetizzare farmaci ma consumata "al naturale", dietro prescrizione del medico specialista che, se ritiene che tra i propri pazienti vi sia chi abbia bisogno di tale antidolorifico, prepara un piano terapeutico nel quale indica le quantità da assumere ogni giorno e invia il paziente a ritirare la sostanza.

Nei mesi scorsi, il ministero ha preparato anche il "bugiardino" della marijuana, spiegando che la stessa può essere utile quale analgesico per patologie che comportano spasticità, come la sclerosi multipla o lesioni al midollo, nei dolori cronici soprattutto di natura neurologica; la nausea da chemio o radioterapia; per stimolare l'appetito di chi soffre di anoressia nervosa; ecc.

La posologia è di due tipi: preparare un decotto, bollendo le inflorescenze, o usare un vaporizzatore, inalando i principi attivi senza che la sostanza venga bruciata.


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