Confermato dalla Cassazione l'assegno monstre a carico dell'ex marito. Decisive le difficoltà della donna nel trovare occupazione

di Marina Crisafi - Per la ex moglie che si è dedicata a tempo pieno alla famiglia e che si ritrova, a matrimonio finito, con una certa età e con poche possibilità di trovare lavoro, per giunta al Sud dove il mercato è più difficoltoso, il mantenimento ha ragione di essere elevato. A stabilirlo è la sesta sezione civile della Cassazione, con l'ordinanza n. 20937/2016 (depositata il 17 ottobre e qui sotto allegata), confermando l'assegno mensile di 1.400 euro a favore di una ex moglie, casalinga e con evidenti difficoltà nel trovare un'occupazione.

A nulla rilevano le doglianze dell'uomo che sottolineava, tra l'altro, come la donna non avesse dimostrato di essersi attivata per la ricerca di una occupazione lavorativa.

Per gli Ermellini, il ragionamento della Corte d'Appello di Palermo non fa una piega. La donna, infatti, non ha mai lavorato nel corso del matrimonio al di fuori dell'attività di casalinga. La sua età, la mancanza di una qualche formazione professionale e le particolari condizioni del mercato del lavoro del Mezzogiorno consentono, inoltre, di ritenere inesistente per la stessa una concreta possibilità di reperire un'occupazione lavorativa.

Per contro invece, la posizione dell'uomo è solida, con un reddito annuo netto di più di 40mila euro che gli consente sia di mantenere l'ex moglie sia di provvedere "in maniera libera e dignitosa" alla nuova famiglia che ha costruito. Per cui, ricorso rigettato ed ex marito condannato a pagare anche le spese processuali.

Cassazione, ordinanza n. 20937/2016

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