Al via L'organismo congressuale forense. Firmata ieri la mozione al Congresso Nazionale di Rimini

di Marina Crisafi - Addio all'Oua, nasce l'Organismo Congressuale Forense. È questa la nuova via della governance dell'avvocatura decisa durante il XXXIII congresso nazionale che chiude oggi i battenti a Rimini. La nuova fase della rappresentanza politica dei legali si apre quindi mandando in soffitta l'organismo unitario dell'avvocatura, dopo un'esperienza di oltre 20 anni, a seguito dell'approvazione della mozione statutaria presentata dall'Agorà degli ordini forensi dalla maggioranza dei delegati presenti al congresso.

"L'avvocatura ha provato a cambiare le cose e già questo rappresenta un elemento positivo. Il Cnf proverà a dare una mano alla nuova esperienza che nasce adesso" ha dichiarato il presidente del Cnf, Andrea Mascherin. Seguito a ruota dal presidente dell'ordine di Firenze, Sergio Paparo, autore dell'intervento di presentazione della mozione che ha portato al superamento dell'Oua, il quale ha sottolineato come ora ci si dovrà aspettare un deciso passaggio verso una "valorizzazione del momento più alto di confronto dell'avvocatura che deve dimostrare di potere stare in campo con progetti validi e sostenibili". Un salto di qualità, ha proseguito Paparo, cui è chiamato lo stesso congresso, anche tramite la convocazione di sessioni straordinari in caso di emergenze, come ad esempio, se "dovesse rendersi attuale la discussione su una fase due della geografia giudiziaria". Più pungente invece la presidente dell'Oua, Mirella Casiello, secondo la quale, la decisione fa venir meno "un capro espiatorio". "Si sarebbe potuto cambiare, individuando i problemi che hanno spesso limitato l'azione politica dell'Oua - ha proseguito la Casiello, mentre - ora avremo un organismo con una forte impronta ordinistica, ridotto nei numeri e più dipendente dal Cnf". Questo nuovo Ocf, inoltre, ha chiosato "si confronterà con l'assenza di una reale autonomia - rischiando - di essere solo una cinghia di trasmissione di decisioni prese altrove. Lo stesso problema che ha avuto l'Oua".

Intanto, il neonato organismo sarà operativo entro i prossimi 30 giorni.

Vediamo come funzionerà e quali saranno i suoi compiti:

La composizione

L'ocf prevede una presenza maggiore dei componenti degli ordini facendo venire meno l'incompatibilità oggi prevista. Sarà composto da rappresentanti eletti in seggi elettorali (formati su base distrettuale) che non potranno essere rieletti per più di due mandati.

La nuova governance avrà un legame più stretto con il congresso, che diventa triennale e con una platea ridotta di delegati (51 in luogo di 88), oltre a un rapporto diretto con il Consiglio Nazionale Forense.

I suoi costi saranno sostenuti dal Consiglio Nazionale Forense che ne terrà conto al momento della determinazione dei contributi annuali dovuti dagli avvocati.

I compiti dell'Ocf

All'Organismo congressuale forense sarà affidata la rappresentanza politica dell'avvocatura, con il compito di dare attuazione ai deliberati congressuali.

A tal fine, l'Ocf dovrà curare l'elaborazione dei progetti e delle proposte, oltre alla loro promozione, diffusione ed esecuzione.

Sarà suo compito, inoltre, adottare ogni iniziativa opportuna, anche in sede giurisdizionale, operando di concerto con il Cnf e, per le materie di sua competenza, con la Cassa forense, consultando, laddove ritenuto opportuno, le associazioni forensi e specialistiche.

Dovrà, altresì, proclamare l'astensione dalle udienze nel rispetto delle disposizioni del codice di autoregolamentazione.


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