Da oggi in vigore la legge antispreco. Semplificazioni e Tari soft per chi limita gli sprechi

di Lucia Izzo - Addio sprechi alimentari! Anche l'Italia si allinea a disposizioni simili (ad esempio la recente analoga legge francese) con un provvedimento riguardante la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi.

Si tratta della Legge 19 agosto 2016, n. 166 (qui sotto allegata) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 30 agosto 2016 a seguito del via libera definitivo del Senato e che entra in vigore oggi 14 settembre.


Finalità della legge


Scopo della legge è quello di ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti, attraverso la realizzazione di una serie di obiettivi prioritari. Tra questi il favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari e dei prodotti farmaceutici, a fini di solidarietà sociale, destinandole a poveri e bisognosi, nonché contribuire a limitare l'impatto negativo sull'ambiente e sulle risorse naturali a mezzo di azioni volte a ridurre la produzione di rifiuti e a promuovere il riuso e il riciclo.


Si rendono necessarie, a tal proposito, attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei consumatori e delle istituzioni sulle materie oggetto della presente legge, con particolare riferimento alle giovani generazioni.


Eccedenze e spreco alimentare


La legge qualifica espressamente come "eccedenze alimentari" i prodotti alimentari, agricoli e agro-alimentari che, fermi i requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, invenduti o non somministrati per carenza di domanda o a causa di danni provocati da eventi meteorologici o per errori nella programmazione della produzione; ritirati dalla vendita in quanto non conformi ai requisiti aziendali di vendita

, oppure rimanenze di attività promozionali e di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti; prossimi al raggiungimento della data di scadenza, oppure non idonei alla commercializzazione per alterazioni dell'imballaggio secondario che non inficiano le idonee condizioni di conservazione.


Come "spreco  alimentare", la legge qualifica, invece, l'insieme  dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare  per ragioni commerciali o estetiche ovvero per prossimità della data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.


Cessione delle eccedenze alimentari


Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatori che, in forma gratuita, dovranno destinare quanto ricevuto prioritariamente a favore di persone indigenti. Soggetti donatari saranno non solo le Onlus, ma anche gli enti pubblici. Gli alimenti non idonei al consumo umano, invece, potranno essere ceduti per il sostegno vitale di animali o per l'autocompostaggio.


Anche i panificati o derivati dagli impasti di farina, non venduti o somministrati entro le 24 ore successive alla produzione, potranno essere donati, così come gli alimenti che presentano irregolarità di etichettatura, non riconducibili a informazioni circa la data di scadenza o a sostante che provocano allergie o intolleranze. Le cessioni sono consentite anche oltre il termine minimo di conservazione, purché siano garantite l'integrità dell'imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione. 


La cessione non prevede alcuna preventiva autorizzazione scritta, tuttavia è necessaria una comunicazione telematica inviata agli uffici dell'amministrazione finanziaria entro la fine del mese cui si riferiscono le cessioni gratuite che indichi data, ora, luogo di inizio del trasporta, destinazione finale dei beni e ammontare complessivo dei beni gratuitamente ceduti, comprese le dettare alimentarli.

Tale comunicazione può non essere inviata qualora il valore dei beni stessi non sia superiore a 15.000 euro oppure per le cessioni di beni alimentari facilmente deperibili.


Promozione e sensibilizzazione


Al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica su comportamenti volti a ridurre sprechi alimentari, energetici e di altro genere, la RAI dovrà destinare un adeguato numero di ore alla promozione di comportamenti e misure adeguati. Inoltre, anche il Ministero delle politiche agricole, per promuovere modelli di consumo e acquisto improntati a criteri di solidarietà e sostenibilità, nonché a incentivare il recupero e la redistribuzione per fini di beneficenza, promuoverà campagne nazionali di comunicazione e informative, anche riguardo alle pratiche virtuose nelle attività della ristorazione che consentono ai clienti l'asporto dei propri avanzi di cibo tramite la c.d. "doggy bag", realizzate in materiale riciclabile. Percorsi di educazione e sensibilizzazione dovranno attuarsi anche nelle scuole tramite intervento del Miur.


Riduzione della Tari


Per incentivare la cessione di beni alimentari, il Comune potrà applicare alle utenze non domestiche relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione animale, un  coefficiente  di  riduzione  della  tariffa relativa alla tassa sui rifiuti proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione.

Inoltre, per ciascun anno dal 2016 al 2018 verrà istituito un fondo specifico di 1 milione di euro per incentivare progetti innovativi contro lo spreco.


Legge 19 agosto 2016, n. 166

Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: