Confermata la condanna a carico di un uomo che aveva leccato il volto di una donna dal mento al naso

di Marina Crisafi - Anche la leccata repentina sul viso, così come la pacca sul sedere (leggi: "Pacca sul sedere: è reato se la mano rimane sul lato B") è violenza sessuale. A bollare la condotta come reato è la Cassazione con la sentenza n. 35591/2016 depositata ieri, confermando la condanna a un anno e tre mesi di reclusione nei confronti di un commerciante che durante una discussione con una sua concorrente in affari, con minaccia di ammazzarla e fare chiudere l'attività, l'aveva sia palpata su un seno che leccata repentinamente sul volto "dal mento al naso". Inutile per l'uomo negare di aver attuato l'aggressione solo per intimidire la donna e non per soddisfare un istinto sessuale, atteso che il fatto si era svolto sotto gli occhi dei partner di entrambi. La tesi non regge di fronte ai giudici del Palazzaccio.

Per gli Ermellini, infatti, la manifestazione chiara di dissenso della donna (che aveva intimato all'uomo "non ti permettere") e la costrizione nel subire atti invasivi e lesivi della libertà sessuale contro la sua volontà su zone erogene del corpo rende irrilevante il fine della concupiscenza.

Per la terza sezione penale della S.C. l'uso di "una qualsiasi energia, anche di ridottissime proporzioni, prodotta da un movimento corporeo che attinge una persona senza consenso o a sua insaputa per impedirne il dissenso" va punito. E dunque anche la leccata imprevista. Per l'uomo neanche il beneficio della non punibilità per particolare tenuità del fatto perché l'art. 131-bis c.p. non si applica al reato di violenza sessuale.



Leggi anche: "Cassazione: leccare il naso contro la volontà altrui non è reato"


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