Il pontefice "apre" alla convivenza, rende più liberi rispetto a un'unione per salvare le apparenze

di Marina Crisafi - Piuttosto che fare un matrimonio riparatore, meglio la convivenza. A dirlo è papa Francesco, nell'apertura del convegno annuale della diocesi di Roma, assumendo una posizione inedita su quello che è stato visto fino ad oggi come un tabù dalla chiesa cristiana.

Rispondendo a braccio alle domande rivoltegli da alcuni partecipanti al convegno, il pontefice per illustrare il suo pensiero ha preso ad esempio i tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires, raccontando che all'epoca aveva letteralmente proibito i 'matrimonios de apurò', ossia i matrimoni religiosi fatti di fretta, per riparare quando è in arrivo un bambino. "Io ho proibito di farlo, perché non sono liberi. Forse si amano. E ho visto dei casi belli, in cui poi, dopo due-tre anni, si sono sposati, e li ho visti entrare in chiesa papà, mamma e bambino per mano. Ma sapevano bene quello che facevano" ha sottolineato Bergoglio.

La crisi del matrimonio, ha affermato il papa, è "molto legata al fatto sociale" richiamando casi in cui ci si sposa pensando al vestito, alle bomboniere, al ristorante. Il problema, ha aggiunto Francesco, è che la crisi del matrimonio dipende dal fatto che "non si sa cosa è il sacramento, la bellezza del sacramento: non si sa che è indissolubile, non si sa che è per tutta la vita". Ai corsi di preparazione, i parroci di Buenos Aires, ha raccontato ancora, domandavano prima di tutto quanti dei partecipanti fossero conviventi. E la maggioranza lo era. Meglio, quindi, a detta del papa, non dire subito "perché non ti sposi in chiesa", ma aspettare e far "maturare la fedeltà".

Papa Francesco, nell'intervento al convegno, si è spinto anche oltre, rappresentando che proprio per via dell'impreparazione degli sposi "una grande maggioranza dei matrimoni sacramentali sono nulli". Una frase che ha fatto letteralmente saltare sulle sedie i cultori delle regole, dando il via ad un'infinità di polemiche. Il giorno dopo, il testo pubblicato dalla sala stampa del Vaticano rettificava però la maggioranza con "una parte". Qualcuno ha insinuato un'ipotesi di censura. Ma il portavoce Lombardi ha chiarito che è stato lo stesso Francesco a correggere le proprie parole: "Quando il Papa parla a braccio, il testo trascritto è sempre oggetto di una revisione - ha confermato infatti e - quando si toccano argomenti di un certo rilievo il testo rivisto gli viene sottoposto: è ciò che è avvenuto in questo caso".

Che si tratti della maggioranza o di una parte, il messaggio di fondo di Bergoglio resta: in sostanza, una convivenza libera è preferibile a un matrimonio rapido solo per salvare le apparenze.


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