Dal 2016 si preannunciano novità sul fronte del 730 all'insegna della semplificazione

di Erminia Liccardo - Non sono pochi i commercialisti letteralmente sommersi da quesiti inerenti le spese detraibili dai professionisti.

La normativa c'è eccome - guai se ci si trovasse dinanzi ad una lacuna di legge - eppure la confusione regna sovrana. Vuoi per l'oscillare incostante della giurisprudenza nel settore de quo, un settore in effetti segnato da un'implacabile e continua evoluzione, vuoi a ragione della tipologia di beni "calmierati", le polemiche non tardano a mancare e dunque si rende opportuno fare un po' di chiarezza.

Cosa ci attende nel 2016?

Dal giugno 2007 - in molti ricorderanno questa data, crocevia delle novità in campo di spese detraibili dai professionisti - continua ad applicarsi la percentuale di imposta recuperabile contenuta al 40% sull'acquisto e, più in generale, sulle spese per l'utilizzo delle auto aziendali. L'Italia, molti ne saranno di certo al corrente, ha chiesto e ottenuto infatti dal Consiglio UE una deroga individuale che consente di continuare a contenere, in maniera forfettaria, il diritto alla detrazione dell'IVA auto fino al 2016.

Eccoci dunque ora alle porte di questo termine ultimo e sorge spontaneo chiedersi cosa ci attenda.

L'interrogativo, al momento, è destinato a rimanere privo di una concreta risposta.

Grandi novità invece già si preannunciano sul fronte del 730, settore questo in cui la parola d'ordine, come enunciato espressamente dal Consiglio dei Ministri, è semplificare.

E se a molti così non è apparso, per una serie di ragioni facilmente condivisibili, le cose, fortunatamente, sembrano destinare a mutare sensibilmente.

Le spese detraibili dai professionisti che attengano a medicina e salute, finalmente, verranno contemplate dal modello precompilato messo a disposizione dalla nostra amministrazione finanziaria per l'anno 2016: un sospiro di sollievo per i professionisti, ivi inclusi i medici specialisti.

Corsi e ricorsi storici: cosa è cambiato?

Beni mobili ed immobili, prodotti tecnologici, vitto ed alloggio, trasporto e spese auto: queste ed altre le spese detraibili dai professionisti sotto il mirino degli esercenti la libera professione, chiamati a districarsi tra un bilancio davvero arduo a sciogliere in campo di detrazioni fiscali.

Qualcuno ricorderà certamente quanto decretato dall'Agenzia delle Entrate, chiamata più volte a dare precise risposte ai quesiti inerenti spese detraibili dei professionisti formulati dai vari CAF d'Italia. E qualcuno ricorderà di certo la circolare n. 17/E/2015, che ha saputo regalare un po'di chiarezza, ma che esige oggi un aggiornamento mirato a dissipare ogni ragionevole dubbio sulla materia in questione.

Da tempo questo rivolgersi all'ente tributi leader in Italia sembra assurgere a vera e propria interrogazione parlamentare, tale è l'importanza rimessa alle sue decisioni in un settore sempre non del tutto trasparente. Per fortuna la politica in questo caso c'entra poco, o almeno così dovrebbe essere, dunque ci si aspetta una lapidaria ed esaustiva definizione delle questioni aperte dai cittadini.

L'informatizzazione dei servizi cela oggi un potenziale straordinario per i contribuenti, sempre più invitati ad operare in prima persona, in ossequio al sempre più diffuso e generalizzato fai da te che, come noto, domina anche il web.

Peccato però che questa rivoluzione risulti puntualmente incompiuta, quasi destinata a rimanere confinata in un'eterna spirale deflattiva poco contestualizzata e poco aderente alle effettive esigenze dei contribuenti. Autoritratto di una società che, anche se a rilento, sembra però risollevarsi … perché le potenzialità ci sono, ma gli ingranaggi stentano a girare a dovere.


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