Ma niente "mangimi" nel 730. I chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate sulle spese da riportare nella dichiarazione precompilata

di Redazione - Per detrarre le spese veterinarie e mediche per i pet di casa può bastare lo scontrino. Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 24/E/2017 emanata oggi (qui sotto allegata), rilasciando una consulenza giuridica sulla detrazione delle spese mediche veterinarie da inserire nella dichiarazione precompilata.

Ai fini della detraibilità delle spese sostenute per medicinali veterinari, specificano le Entrate non è più necessario conservare la prescrizione del medico veterinario ma è sufficiente lo scontrino "parlante", ossia quello che riporta: "oltre al codice fiscale del soggetto destinatario, anche la natura e la quantità dei medicinali acquistati".

Resta inteso, specifica l'amministrazione, che se la struttura emette uno scontrino parlante per un bene che non è un farmaco tale spesa non è detraibile.

Non rileva, invece, il luogo in cui sono stati acquistati i medicinali: i farmaci certificati da scontrino parlante "sono detraibili - infatti - anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché a ciò autorizzate dal ministero della salute".

La detrazione prevista (dall'art. 15 del TUIR) per le spese veterinarie, ricordano le Entrate, è pari al 19% delle spese sostenute nell'anno, indipendentemente dal numero di animali posseduti, fino ad un importo massimo di 387,34 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro.

Le spese da portare in detrazione, sono solo quelle "sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva, mentre non sono detraibili le spese per la cura di animali destinati all'allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell'esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite".

Rientrano pertanto nella detrazione: le prestazioni professionali rese dal veterinario e l'acquisto di medicinali veterinari prescritti dallo stesso, nonché le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.

Non rientrano, invece, tra gli importi detraibili le spese sostenute per i mangimi per animali da compagnia anche se prescritti dal veterinario, giacché "non possono essere considerati farmaci ma prodotti appartenenti all'area alimentare".

Ag. Entrate, Risoluzione 24/E/2017

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