Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianit� di grado United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

I Patti Lateranensi

I Patti Lateranensi firmati nel 1929 sanciscono le relazioni tra Stato e Chiesa e includono: trattato, convenzione e concordato – Il testo in pdf


Cosa sono i Patti Lateranensi

[Torna su]
I Patti Lateranensi (v. testo allegato in pdf) sono gli accordi di mutuo riconoscimento firmati l'11 febbraio 1929 tra il Regno d'Italia e la Santa Sede.
Questi accordi, resi esecutivi in Italia con la legge n. 810/1929, rivestono un'importanza storica senza pari, perché per la prima volta nella storia sanciscono relazioni regolari tra Stato e Santa Sede, risolvendo definitivamente la c.d. "questione romana" e decretando la nascita dello Stato della Città del Vaticano, sovrano, autonomo e indipendente.
I patti lateranensi sono articolati in tre documenti - Trattato, Convenzione Finanziaria e Concordato (revisionato nel 1984) - e disciplinano tutt'oggi i rapporti tra lo Stato e la Chiesa.

Quando furono firmati i Patti Lateranensi?

[Torna su]

L'11 febbraio 1929 il cardinale Pietro Gasparri e il primo ministro Benito Mussolini si incontravano in San Giovanni in Laterano per sottoscrivere gli accordi che avrebbero regolato una volta per tutti i rapporti tra Stato e Chiesa.

Risolta dopo circa sessant'anni la questione Romana, nei Patti si stabiliscono confini, ma anche collaborazioni su temi importanti.

Il Concordato, che insieme al Trattato e alla Convenzione finanziaria compone i Patti lateranensi, nel 1984 subisce un intervento di revisione, per adeguarlo alle modifiche sociali e politiche intervenute nel frattempo, come formalizzato nell'accordo di Villa Madama (sotto allegato).

Riconosciuti dall'art. 7 dalla nostra Costituzione, da anni si discute, non senza contrasti, sulla possibilità e sulle modalità di una loro eventuale abolizione.

Perchè si chiamano Patti Lateranensi?

[Torna su]

"Lateranensi" dal nome del Palazzo di San Giovanni in Laterano in cui i patti vennero sottoscritti. Per la Santa Sede la firma viene opposta dal Cardinale e Segretario di Stato Pietro Gasparri, mentre per il Regno d'Italia, sigla i patti il capo del Governo, nonché primo ministro e Segretario di Stato Benito Mussolini. La data dell'11 febbraio non è stata scelta a caso. L'11 febbraio infatti ricorre l'anniversario della prima apparizione della Madonna di Lourdes.

La "questione romana"

[Torna su]

I Patti Lateranensi, come anticipato, pongono fine alla "Questione romana" aperta con la presa di Roma (la famosa breccia di Porta Pia) da parte dell'esercito italiano nel 1870. Lo Stato pontificio venne annesso allo Stato italiano e il 3 febbraio 1871 Roma venne proclamata capitale d'Italia.

L'evento rappresentò uno strappo nei rapporti con la Chiesa che, già nello stesso anno, con l'approvazione delle leggi delle Guarentigie, il Governo italiano cercò di ricucire, tentando di disciplinare le relazioni intercorrenti tra Stato e Santa Sede, ma che di fatto fu "sanato" soltanto con la firma dei Patti lateranensi che videro la luce dopo lunghe e complesse trattative.

Con la sottoscrizione degli accordi, infatti, Stato e Chiesa definirono i loro futuri rapporti sia sul piano politico che economico-finanziario: nacque lo Stato della Città del Vaticano, autonomo, indipendente al pari del Regno d'Italia, con personalità internazionale e sul cui territorio esercitava la sovranità esclusiva il pontefice; a sua volta, la Santa Sede riconobbe il Regno d'Italia, con capitale Roma.

Il contenuto dei Patti Lateranensi

[Torna su]

I Patti Lateranensi sono composti da tre documenti:

Il Trattato

Il Trattato, composto di 27 articoli riconosce in particolare:

La Convenzione finanziaria

La Convenzione finanziaria, stipulata dopo che, con il Trattato, è stata risolta la "Questione romana", stabilisce che l'Italia deve versare alla Santa Sede:

In questo modo si regolano definitivamente i rapporti economici tra Stato e Chiesa. Nella Convenzione si precisa però che il Sommo Pontefice limita le richieste risarcitorie a una cifra inferiore a quella che realmente spetterebbe per i danni subiti, in considerazione delle condizioni economiche dello Stato e del popolo italiano dopo il primo conflitto mondiale.

Il Concordato

Il Concordato regola i rapporti civili tra Stato e Chiesa, assicurando massima libertà alla Santa Sede e ai suoi ministri di culto.

L'espressione "libera Chiesa in libero Stato" sintetizza alla perfezione il tipo si relazione che da allora in poi si instaura tra le due entità.

I principi più importanti del Concordato dei Patti Lateranensi

Tra le norme più importanti del concordato sicuramente:

I Patti Lateranensi nella Costituzione

[Torna su]

I Patti Lateranensi, all'indomani della fine del secondo conflitto mondiale, trovarono formale riconoscimento nel testo della Costituzione.

L'art. 7 della nostra fonte primaria dispone infatti che:

Dalla lettura della norma emerge che il riconoscimento dei patti a livello costituzionale, non fa acquisire loro il medesimo rango, tanto che, come precisato nell'articolo, eventuali modificazioni, non richiedono il rispetto del complesso procedimento previsto per la modifica della Costituzione.

Il superamento dell'esclusività della religione cattolica

Importante inoltre evidenziare come, nella Costituzione non viene ribadito il principio sancito dal trattato secondo cui la religione cattolica è l'unica religione dello Stato italiano.

Questa esclusività è infatti superata dal successivo art. 8, il quale riconosce:

La modifica dei Patti Lateranensi

[Torna su]

Nel 1984 vennero apportate diverse modifiche al precedente Concordato del 1929. I lavori e le trattative per addivenire all'accordo definitivo furono piuttosto lunghe e complesse. Il nuovo testo, come precisato nel preambolo tiene conto delle trasformazioni politiche e sociali degli ultimi decenni.

L'accordo di Villa Madama

Inoltre, visto che ai sensi dell'art. 7 della Costituzione non è necessario procedere alla modifica dei patti tramite procedimento di revisione costituzionale, Stato e Chiesa apportano le necessarie modifiche al concordato nell'accordo di Villa Madama del 18 febbraio 1984.

Sottoscrivono le modifiche, in rappresentanza dello Stato Italiano l'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, per la Santa Sede il Cardinale e Segretario di Stato Agostino Casaroli.

Il contenuto del Nuovo Concordato del 1984

L'accordo prevede prima di tutto che la Santa Sede ha le seguenti libertà:

Le novità più importanti che emergono dal testo però sono le seguenti:

Il dibattito sull'abolizione del Concordato Stato-Chiesa

[Torna su]

Da anni i giuristi discutono e si confrontano sulle modalità in cui si potrebbe procedere all'abolizione del Concordato.

Dalla lettura dell'art. 7 della Costituzione si evince infatti che:

Non sarebbe invece possibile abolire i patti tramite referendum abrogativo, visto che nel nostro ordinamento questa fonte non può abrogare i trattati internazionali. In realtà questa tesi è messa in discussione da altra parte di altri autorevoli costituzionalisti, secondo i quali tale limite non riguarderebbe i Patti lateranensi, visto che questi non possono considerarsi un trattato internazionale vero e proprio.

Decisamente più controversa e ricca di implicazioni l'ammissibilità del recesso unilaterale da parte dell'Italia, che rischierebbe inevitabilmente d'incrinare nuovamente il rapporto tra Stato e Chiesa.

Data: 17/05/2022 10:00:00
Autore: Annamaria Villafrate