La sanzione, comminata in questi giorni dalla polizia di Trieste per il conducente che fumava innanzi al figlio minorenne, è prevista dalla legge sul collegato ambientale

di Lucia Izzo - I nuovi divieti antifumo, introdotti dal d.lgs. 12 gennaio 2016, n. 6 e in vigore dal 2 febbraio dello scorso anno, hanno operato una stretta anche nei confronti dei conducenti di autoveicoli, in sosta o in movimento e ai passeggeri a bordo degli stessi (per approfondimenti: Fumo vietato anche in auto. Le nuove norme in vigore dal 2 febbraio).

Il divieto di fumo in auto in presenza di minori di anni 18 e donne incinte introdotto dal collegato ambientale

A questi è vietato fumare in presenza di minori di anni 18 e donne in stato di gravidanza, un divieto che, come ha chiarito il Ministero della Salute (circolare del 4/2/2016) ha la finalità di tutelare i minori e il nascituro dal fumo passivo.


Pertanto, la legge ha stabilito che i trasgressori, ossia coloro che fumano in auto in presenza di minori o donne incinte saranno soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 250.


La misura della sanzione è, tuttavia, raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni, potendo raggiungere anche i 500 euro (per approfondimenti: Divieto di fumo in auto: multe fino a 500 euro).

Trieste: 110 euro di multa per il fumo davanti al figlio minorenne

Ne saprà sicuramente qualcosa l'automobilista fermato e multato per 110 euro dai vigili urbani di Trieste poiché sorpreso a fumare in presenza del figlio: la sanzione base di 55 euro è stata, infatti, raddoppiata dai poliziotti.


Una condotta che ha lasciato di stucco sia il conducente che le persone che si sono interessate alla vicenda, probabilmente tutti all'oscuro della normativa antifumo. Un'ignoranza inescusabile che è alquanto diffusa, soprattutto poiché anche le relative sanzioni sono raramente applicate dalle forse dell'ordine.

Divieto di fumo nelle vetture: accertamenti difficili e poche sanzioni

I comportamenti fuorilegge restano impuniti anche a causa delle oggettive difficoltà di accertamento e procedura. Infatti, trattasi di violazione che si consuma nell'abitacolo di un veicolo, spesso in movimento, e non in un locale in cui è presente l'agente accertatore.


A differenza delle altre infrazioni che si svolgono sempre all'interno delle autovetture, ad esempio l'utilizzo del cellulare alla guida o il non uso delle cinture di sicurezza, il divieto di fumo pone l'ulteriore difficoltà agli agenti di verificare se a bordo è presente una donna incinta o un minorenne.


Inoltre, non trattandosi di regole imposte dal Codice della Strada, non sempre il personale è preparato sulle sanzioni antifumo, stante anche le singole regole che ogni Regione può emanare in materia. Anche la procedura, in caso di infrazione, è di fatto diversa: se il trasgressore non paga la multa entro 60 giorni, la somma non è mandata a ruolo, bensì si presenta un rapporto alla Regione.


Anche per il sanzionato si registrano differenze rispetto alle violazioni del Codice della Strada: ad esempio, nessuno sconto se si paga entro 5 giorni e diverse modalità di ricorso, giacche sarà possibile rivolgersi al solo prefetto, e non anche al giudice di pace, entro 30 giorni anziché 60.



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