Se i mezzi sono inseriti in maniera costante e reiterata nel disegno criminoso è da ritenere che essi siano in rapporto di pertinenzialità con il reato

di Valeria Zeppilli - I mezzi che lo stalker utilizza per molestare la vittima possono essere legittimamente sequestrati.

Per la Cassazione a tal fine non importa che i veicoli non siano strutturati esclusivamente ed oggettivamente a bloccare la persona offesa, ma è sufficiente che essi siano asserviti al reato, rispetto al quale devono però collegarsi non con un rapporto meramente occasionale ma con un nesso strumentale.

Con la sentenza numero 1826/2017 qui sotto allegata, infatti, è stata confermata la legittimità di un sequestro disposto su veicoli che gli imputati avevano parcheggiato ripetutamente nei pressi dell'ingresso pedonale dei clienti dell'esercizio commerciale della vittima al fine di rendere più disagevole l'accesso o nei pressi della rampa carrabile in prossimità del cancello di proprietà, impedendo in tal modo l'accesso di qualsivoglia veicolo sul retro dell'attività commerciale, e che erano stati spostati dal lato nord al lato sud del parcheggio senza alcuna apparente ragione e occupando lo spazio in cui la persona offesa aveva il diritto di parcheggiare tre autovetture.

I giudici hanno ricordato che a nulla rileva in senso contrario il fatto che in alcuni casi la Corte ha ritenuto illegittimo il sequestro preventivo di autovetture utilizzate per commettere altri reati, come quello di minaccia grave e violenza privata.

In questi casi, infatti, si era posta in evidenza l'impossibilità di sacrificare in maniera indiscriminata i diritti patrimoniali dei singoli sottraendo dalla loro disponibilità cose di per sé lecite, salvo il caso che le stesse siano predisposte per l'attività criminosa in maniera oggettiva e specifica.

È un ragionamento che si ispira a quello fatto in altre pronunce con riferimento alle autovetture utilizzate per il trasporto e l'occultamento della droga, che possono essere sequestrate solo se adattate al reato con accorgimenti insidiosi o con modifiche strutturali.

Per delitti di altra natura, come quello di atti persecutori, tuttavia, il discorso cambia e la "caratteristica strutturale presente nell'autovettura non può certo essere ritenuta necessaria" ma ciò che conta per poter ritenere che i mezzi utilizzati dagli indagati siano collegati da un nesso di pertinenzialità con il delitto di stalking è il "costante e reiterato inserimento di tali veicoli nell'organizzazione esecutiva del reato, essendo quindi del tutto ininfluenti in tale tipologia di delitti le caratteristiche strutturali degli stessi automezzi".

Corte di cassazione testo sentenza numero 1826/2017
Valeria Zeppilli

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