La pericolosità di un animale non può essere esclusa per il semplice fatto che si tratti di una animale domestico. E' quanto ha voluto precisare la Corte di Cassazione occupandosi del caso di un proprietario di un cane che, primo di museruola ero uscito di casa mentre il cancello automatico si stava chiudendo ed aveva addentato una passante al polpaccio.
Anche se il reato contestato (lesioni colpose per omessa custodia del cane si è prescritto, la Corte ha voluto ricordare che "pericolosi per l'altrui incolumita' devono ritenersi non soltanto gli animali in cui la ferocia e' caratteristica naturale ed istintiva ma tutti quelli che, sebbene domestici, possono diventare pericolosi in determinati casi e determinate circostanze".
Il proprietario del cane infatti aveva sostenuto che non era stata provata la pericolosita' dell'animale. I giudici della Corte hanno però rilevato che tutti i cani, anche i più mansueti, "possono diventare pericolosi".
La pericolosita', dunque, scrive la Corte, "deve essere accertata in concreto considerando la razza di appartenenza ed ogni altro elemento rilevante".
Nellas Sentenza i Giudici ircordano infine che "in tema di custodia di animali, l'obbligo sorge ogni volta sussista una relazione di possesso o di semplice detenzione tra l'animale e una data persona posto che l'art. 672 C.P. relaziona l'obbligo, di non lasciare libero l'animale o di custodirlo con le debite cautele, al possesso dell'animale, possesso da intendersi come detenzione anche solo materiale e di fatto".

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