Antonio Francesco De Gregorio - antonio.degregorio86@gmail.com 

Dopo il via libera al disegno di legge sul divorzio breve dalla Commissione Giustizia della Camera il ddl si prepara ad andare in aula per la discussione.
Rimandato più volte nelle scorse legislature, il testo, grazie all'impegno di tempi più stretti per il suo percorso di approvazione, ha ripreso la regolare tabella di marcia, superando l'esame della commissione con il consenso unanime di tutte le forze politiche.
La portata innovativa del ddl che andrà a modificare l'art. 3 della legge n. 898/1970 sul divorzio, è racchiusa nella previsione della possibilità per i coniugi di divorziare dopo un anno dalla separazione (in luogo dei tre anni attualmente previsti), termine ridotto a nove mesi, nelle ipotesi in cui sussistono determinate condizioni: assenza di figli minorenni e accordi consensuali.
Altra importante innovazione è prevista in ordine alla decorrenza dei termini che partiranno dal deposito della domanda di separazione e non più dalla comparizione dei coniugi, alla prima udienza, di fronte al presidente del Tribunale.
Ulteriore aspetto di fondamentale importanza, infine, riguarda lo scioglimento della comunione tra i coniugi, la quale, secondo l'art. 2 del disegno di legge, potrà considerarsi sciolta, nel momento in cui, in sede di udienza presidenziale, il presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati.
Accolto con grande soddisfazione da parte dei promotori del provvedimento, il sì della Commissione è frutto di una lunga mediazione tra le varie parti politiche, tesa a mettere d'accordo tutti al fine di consentire all'iter del provvedimento di procedere senza intoppi verso l'approvazione e la relativa trasformazione in legge.
Salutato come un importante passo avanti di civiltà, quale riforma auspicata dalle tante coppie in attesa di separarsi, per poter tornare liberi di rifarsi una vita ed accedere ad un nuovo equilibrio esistenziale anche nei riguardi dei figli, il disegno di legge sul divorzio breve vede ormai un consenso trasversale su un tema molto sentito e sul quale si discute da tempo, testimoniando la volontà dell'ordinamento italiano di adeguarsi a quello degli altri Paesi europei che da anni hanno optato per procedimenti più snelli in materia di scioglimento del rapporto coniugale.
Il ddl, tuttavia, non è andato esente da critiche, soprattutto da chi vi vede un'eccessiva riduzione dei tempi, considerati necessari a ponderare eventuali riconciliazioni tra i coniugi separati, che andrà a minare ulteriormente l'istituto del matrimonio
e invoca leggi più favorevoli alla famiglia, e chi, invece, vuole optare per interventi più "coraggiosi", tesi ad eliminare completamente il "doppio passaggio" della separazione e del divorzio. Sollecite, in merito, le riflessioni anche da parte dell'avvocatura, cui dovrebbe essere demandata la gestione del procedimento di divorzio breve senza dover necessariamente coinvolgere il Tribunale (sul modello francese della "negoziazione amministrata") che invoca la possibilità di negoziare l'accordo di separazione con l'ausilio di avvocati, preparati e competenti, all'interno di un procedimento di mediazione, attraverso la creazione di una figura professionale e specializzata (mediatore familiare) che possa garantire forza ed equilibrio all'accordo, riducendo così il crescente ricorso alla legislazione straniera (il riferimento è al fenomeno del "turismo divorzile") per ottenere in tempi brevi il divorzio, aggirando così le lungaggini e i costi del procedimento italiano.
Tra critiche e consensi, il ddl arriverà all'esame dell'aula di Montecitorio il prossimo 26 maggio e, se approvato, rappresenterà una modifica rivoluzionaria alla procedura legislativa tradizionale, consentendo di mettere la parola fine in tempi brevi al vincolo matrimoniale.
Avvocato Stabilito: Antonio Francesco De Gregorio
Email: antonio.degregorio86@gmail.com

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