Il Pnrr detta il ritmo della certificazione della parità di genere nelle imprese, che entro la metà dell'anno diventerà operativa

La certificazione di genere nel Pnrr

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Certificazione di genere volontaria ma con incentivi. Il Pnrr ha previsto che nei bandi di gara siano indicati come requisiti necessari e, in aggiunta, come requisiti premiali dell'offerta, criteri orientati verso gli obiettivi di parità, tenendo altresì conto degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile. In particolare, l'articolo 47 del PNRR, in attuazione di tali principi contiene una serie di disposizioni volte a favore le pari opportunità generazionali e di genere e quelle per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità.

La certificazione di genere rappresenta una delle principali previsioni contenute nel Pnrr nel quadro della priorità trasversale relativa alla parità di genere, ed è ulteriormente disciplinata dalla Legge Gribaudo e dalla Legge di Bilancio 2022.

La prassi di riferimento

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Il Pnrr detta il ritmo della certificazione della parità di genere nelle imprese, che entro la metà dell'anno diventerà operativa. C'è già la prassi di riferimento Uni/PdR 125:2022, che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione di genere.

Si tratta di uno strumento che ha l'obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità. L'adozione da parte degli imprenditori e delle imprenditrici della certificazione di genere sarà sostenuta anche da appositi incentivi di natura fiscale e in materia di appalti pubblici.

Inoltre, con i fondi del Pnrr, il Dipartimento per le pari opportunità attiverà misure di accompagnamento e sostegno delle imprese di medie e piccole dimensioni che vorranno certificarsi. La prassi Uni/PdR 125:2022 è il prodotto del confronto svoltosi all'interno del "Tavolo di lavoro sulla certificazione di genere delle imprese" coordinato dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei Ministri, con la partecipazione di altre Amministrazioni.

Premialità per le imprese

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La nuova prassi 125 punta a far decollare un percorso sistemico di cambiamento culturale nelle organizzazioni con azioni a favore della diversità e dell'inclusione di genere efficaci. A tal proposito vengono scelte 6 aree di valutazione: le imprese saranno in base a: cultura e strategia, la governance, i processi HR, le opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, la parità salariale e la tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Ad ogni aree corrispondo una serie di indicatori grado di guidare il cambiamento, rendendolo misurabile e quindi migliorabile.

Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell'organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo, con un monitoraggio annuale e una verifica ogni 2 anni. Il sistema si applica a partire dalle micro-organizzazioni (1-9 dipendenti) - con semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alle micro e piccole - fino alle multinazionali.


Foto: 123rf.com
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