È stato annunciato su Twitter il divorzio tra la coppia di imprenditori-filantropi Bill e Melinda Gates dopo 27 anni di matrimonio. Cosa succederebbe se divorziassero in Italia?

Divorzio Bill e Melinda Gates

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È stato annunciato su Twitter il divorzio tra la coppia di imprenditori-filantropi Bill e Melinda Gates che, nella giornata di lunedì 3 maggio, hanno comunicato via social media la volontà di separarsi. Bill Gates ha infatti pubblicato sul proprio account Twitter un messaggio firmato anche dalla moglie: "Dopo molte riflessioni e un sacco di lavoro sulla nostra relazione, abbiamo deciso di terminare il nostro matrimonio. In 27 anni abbiamo cresciuto tre figli incredibili e costruito una fondazione che opera in tutto il mondo per consentire alle persone di condurre una vita produttiva, in salute. Continuiamo a condividere la fede in questa missione e continueremo il nostro lavoro insieme nella fondazione, ma non crediamo più che potremo crescere insieme come coppia nella prossima fase delle nostre vite. Chiediamo di aver spazio e privacy per la nostra famiglia, mentre ci addentriamo nella nuova vita".

La coppia ha dunque deciso di separarsi dopo oltre 27 anni di matrimonio. Sposati nel 94 alle Hawaii hanno poi dato vita ad una fondazione benefica, la Bill e Melinda Gates Foundation che è adesso considerata la più grande organizzazione filantropica del mondo, con un patrimonio di oltre 50 miliardi di dollari.

Nonostante entrambi dichiarino di non voler nulla dall'altro a livello patrimoniale, le ripercussioni a livello finanziario derivanti dal divorzio saranno inevitabili. Il patrimonio di Bill Gates è stimato intorno ai 133 miliardi di dollari e quello di Melinda intorno ai 70; la famiglia detiene poi una quota residuale di Microsoft del valore di circa 26 miliardi. Si prospetta dunque uno dei divorzi più ricchi della storia, anche se, entrambe le parti, sembrano avere tutte le intenzioni di venirsi incontro.

Cosa accadrebbe se divorziassero in Italia?

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È particolarità del sistema giuridico italiano che debba trascorrere un periodo di separazione coniugale prima che si possa procedere con il divorzio (almeno sei mesi in caso di separazione consensuale ed almeno 12 mesi in caso di giudiziale).

Nel caso in esame si tratterebbe ovviamente di separazione consensuale, avendo, i due coniugi, comunemente dichiarato l'intenzione di sciogliere il proprio vincolo matrimoniale.

Si potrebbe procedere, dunque, con il divorzio breve o con il divorzio in negoziazione assistita. Nel loro caso abbiamo solo un divorzio senza accordo prematrimoniale e quindi con patrimonio comune a metà per ciascuno.

Brevi cenni sulla negoziazione assistita

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La negoziazione assistita consente alle parti stipulare un accordo scritto, attraverso l'assistenza dei rispettivi avvocati. L'accordo deve ricevere il consenso del pubblico ministero ed inizia con la trasmissione di un invito a concludere la convenzione per il divorzio. L'accordo dovrà poi essere raggiunto in un termine non inferiore ad un mese dall'inizio della procedura di negoziazione. L'utilizzo della negoziazione assistita presuppone che vi sia un accordo su tutti gli aspetti del divorzio, patrimoniali e non patrimoniali.

Al termine della procedura non sarà necessaria la presenza dei coniugi in Tribunale e spetterà all'avvocato il deposito dei documenti presso la Procura della Repubblica.

Brevi cenni sul divorzio breve

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Il divorzio "breve" è un istituto giuridico, introdotto con la legge 55/2015 approvata in Parlamento il 22 aprile 2015, che permette di ottenere lo scioglimento del matrimonio civile o di quello concordatario dopo che siano trascorsi sei mesi dalla dichiarazione di separazione consensuale oppure un anno da quello giudiziale.

La riforma ha voluto ridurre l'arco temporale nel quale poteva sorgere un ripensamento in modo tale da ridurre l'attesa per lo scioglimento del vincolo matrimoniale ed anche ridurre le spese che i coniugi avrebbero dovuto sostenere.

Sono dunque queste le due strade che i Gates potrebbero intraprendere qualora si trovassero in Italia; e la più opportuna, in relazione a quanto dichiarato dai due, sembrerebbe essere quella della negoziazione assistita. Una strada condivisa anche dalla scrivente, senza inutili conflitti, perchè separarsi con amore si può se si riconosce la vita passata insieme accettando che, come dice Melissa, la coppia non cresceva più!"

* a cura dell'Avv. Maria Luisa Missiaggia, con la collaborazione di Ludovico Raffaelli


Foto: 123rf.com
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