Un sito consente di verificare la violazione. Intanto, il Garante privacy chiede al social network di adottare misure per limitare i rischi e avverte che l'utilizzo dei dati provenienti dalla violazione è illecito

Facebook, rubati i dati di 533 milioni di persone

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Nome, cognome, data di nascita, email e numeri di telefono: il furto dei dati consumatosi su Facebook ha investito solo in Italia circa 36 milioni di utenti, che si sommano agli 11 milioni del Regno Unito, ai 32 milioni degli Usa per un totale di 533 milioni di utenti interessati. Dati finiti gratis in rete, grazie ad un sito per hacker.

Facebook, verificare se si è tra le vittime dei furti

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Una falla nella sicurezza che sta costando veramente tanto ad uno dei social più diffusi. Ma come fare a verificare se si è caduti nella rete dei ladri del web? È possibile verificarlo grazie al sito web che dà la possibilità gratuitamente di scoprire se le proprie informazioni personali sono tra quelle sottratte da Facebook. Il servizio è disposto da Have I Been Pwned, una piattaforma che traccia le più grandi "rapine digitali". Basta inserire l'indirizzo mail e il sistema restituirà il numero delle volte in cui compare nell'archivio delle violazioni e darà quindi l'indicazione se si è stati o meno vittime e cosa fare. Da poco tempo è possibile anche effettuare la funzione della ricerca del numero di telefono: introducendo il numero del proprio cellulare si può ottenere lo stesso riscontro. Le cifre devono essere inserite con il prefisso internazionale (39 nel caso dell'Italia) e senza spazi.

Garante chiede al social network di adottare misure per limitare i rischi

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Sulla vicenda si registra l'intervento del Garante per la protezione dei dati personali che ha chiesto al social network di rendere immediatamente disponibile un servizio che consenta a tutti gli utenti italiani di verificare se la propria numerazione telefonica o il proprio indirizzo mail siano stati interessati dalla violazione.

Il rischio, in questo caso, è che i numeri illecitamente potrebbero essere utilizzati per una serie di condotte illecite, che vanno da chiamate e messaggi indesiderati sino a serie minacce come il cosiddetto "SIM swapping", una tecnica di attacco che consente di avere accesso al numero di telefono del legittimo proprietario e violare determinate tipologie di servizi online che usano proprio il numero di telefono come sistema di autenticazione.

Ricorda ancora l'Autorità che l'utilizzo dei dati è vietato dalla normativa in materia di privacy, essendo tali informazioni frutto di un trattamento illecito e inoltre richiama gli utenti interessati dalla violazione alla necessità di prestare, nelle prossime settimane, particolare attenzione a eventuali anomalie connesse alla propria utenza telefonica: come, ad esempio, l'improvvisa assenza di campo in luoghi dove normalmente il cellulare ha una buona ricezione.

Un tale evento potrebbe essere il segnale che un criminale si è impossessato del nostro numero di telefono per usarlo a scopo fraudolento.

In questo caso è importante contattare immediatamente il call center del proprio operatore telefonico per verificare le ragioni del problema e, in particolare, per verificare che terzi, fingendosi noi, non abbiano chiesto e ottenuto un trasferimento della nostra numerazione su un'altra SIM. L'ultima raccomandazione è di diffidare di eventuali messaggi di testo provenienti dal numero di telefono di persone che conosciamo, con i quali vengano chiesti soldi, aiuto o dati personali, perché potrebbe trattarsi di una truffa azionata da malintenzionati che si sono impossessati della nostra numerazione.


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