L'antitrust ha irrogato una sanzione per complessivi 228 milioni di euro a Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre per intesa anticoncorrenziale nel ritorno alla fatturazione mensile

di Redazione - Ammonta a 228 milioni di euro la multa irrogata dall'Antitrust a Fastweb, Tim, Vodafone e Wind Tre da parte dell'Antitrust. L'autorità ha accertato un'intesa concorrenziale tra le Telco nel ritorno alla fatturazione mensile, dopo la bocciatura delle fatture a 28 giorni. Lo rende noto la stessa authority in un comunicato.

Fatturazione a 28 giorni e repricing

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Le indagini svolte, sottolinea l'Antitrust, "hanno permesso di accertare che i quattro operatori telefonici hanno coordinato le proprie strategie commerciali relative al passaggio dalla fatturazione quadrisettimanale (28 giorni) a quella mensile, con il mantenimento dell'aumento percentuale dell'8,6%. Tale coordinamento era sotteso a mantenere il prezzo incrementato, vanificando il confronto commerciale e la mobilità dei clienti".

Già nel 2018, l'autorità aveva adottato delle misure cautelari che, grazie alle specifiche modalità e tempistiche, avevano effettivamente impedito l'attuazione dell'intesa. Infatti, a seguito dell'adozione di tali misure, gli operatori avevano riformulato le proprie strategie commerciali rivedendo i prezzi ed evitando gli effetti dell'intesa.

Multa "bilanciata"

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Nell'imporre le sanzioni l'Autorità, si legge nella nota, ha bilanciato la necessità che esse abbiano efficacia deterrente rispetto a possibili future condotte concertate tra i suddetti operatori e, d'altro canto, l'esigenza che le stesse non siano ingiustificatamente afflittive. L'Antitrust quindi non è andata con la mano pesante, tenendo conto "della circostanza che gli effetti dell'intesa sono stati evitati applicando per la prima volta delle misure cautelari, che peraltro hanno comportato una riduzione dei prezzi in misura differenziata per i clienti degli Operatori oggetto del procedimento prima che il repricing fosse completato". E, in secondo luogo, considerando "la specificità delle condotte accertate nel contesto dei mercati delle telecomunicazioni fisse e mobili, nonché le condizioni di concorrenza del settore, sia in termini di prezzi che di investimenti tecnologici necessari per garantirne lo sviluppo".

Bollette a 28 giorni: capitolo chiuso?

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La sanzione chiude una vicenda che si è aperta alla fine del 2015, quando le compagnie avevano rimodulato le offerte ricaricabili per la telefonia dalla cadenza mensile ai famosi 28 giorni. Da qui, gli interventi dell'Agcom e successivamente dell'Autorità e dei giudici amministrativi. La restituzione del "maltolto" ai consumatori è diventata definitiva con la sentenza del Consiglio di Stato del luglio scorso. Parallelamente, l'Antitrust si è mossa per sanzionare i rincari successivi. Ora il cerchio si dovrebbe chiudere, salvo eventuali impugnazioni al Tar.

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Foto: 123rf.com
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