Giro di vite per le balere improvvisate: i gestori dei locali che non hanno licenza di intrattenimento danzante, infatti, dice la Corte di Cassazione, devono 'attivarsi per impedire ai clienti di ballare'. La multa non si evita nemmeno se nel locale viene esposto il cartello che intima il divieto di ballo o se si richiamano i clienti a voce. In questo modo, la Prima sezione civile della Cassazione, sentenza 21012, ha confermato la sanzione amministrativa di 1500 euro e la legittimita' di quattro giorni di chiusura di un locale di Aosta, la 'Compagnia dei motori', inflitti dal comune aostano perche' il gestore, nonostante avesse esposto il cartello di divieto, non era intervenuto per scoraggiare il ballo spontaneo dei clienti. Secondo la Suprema Corte, i gestori senza licenza hanno l'obbligo di 'attivarsi per impedire ai clienti di ballare' e questo perche' 'per i locali aperti al pubblico ed oggetto di attivita' imprenditoriale e' prioritaria l'esigenza di una preventiva verifica, a tutela della pubblica incolumita''. Al gestore del locale aveva dato ragione il Tribunale di Aosta, nel maggio 2002, poiche' 'non era ravvisabile alcuna responsabilita' da parte dei gestori in quanto l'attivita' di ballo era stata spontanea, nel locale erano posizionati i cartelli che invitavano a non ballare, gli avventori erano stati anche verbalmente invitati a non ballare, lo spazio era stato creato dai clienti e non era presente alcun disk jochey'. Verdetto ribaltato dalla Cassazione che ha accolto la protesta del comune di Aosta e ha sottolineato che per fare scattare la multa
'non e' necessario il dolo ma e' sufficiente la colpa che puo' anche presumersi e ravvisarsi pure nel comportamento omissivo dei detstinatari dell'obbligo giuridico di impedire il verificarsi dell'evento vietato'. In sostanza il gestore e' stato sanzionato per 'culpa in vigilando', dice piazza Cavour.

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