Dei due importanti provvedimenti, ed anche del Decreto crescita, si è discusso oggi pomeriggio a Reggio Calabria nel corso del Consiglio dei ministri convocato in riva allo Stretto

di Gabriella Lax - Decreto Calabria, decreto sblocca cantieri e Decreto crescita, di questi tre importanti provvedimenti si è discusso oggi pomeriggio a Reggio Calabria nel corso del consiglio dei ministri convocato ah hoc (per la seconda volta) nella città dello Stretto.

A margine del confronto il presidente del consiglio Giuseppe Conte ed il ministro alla Sanità Giulia Grillo (in foto dal palazzo della Prefettura di RC) hanno spiegato il contenuto della riunione straordinaria ed hanno risposto ai quesiti dei giornalisti.

Via libera al decreto sblocca cantieri: domani in GU

Nel corso dei Cdm è arrivato l'atteso via libera al Decreto Sblocca cantieri. Un nuovo passaggio che consentirà di riformare appalti pubblici ed edilizia e che, assicura Conte, sarà pubblicato domani sulla Gazzetta ufficiale. Conte ha poi smentito le voci che parlavano di una sollecitazione da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio sullo "sblocca cantieri" per l'eventuale ritardo. «Nulla di vero - evidenzia Conte - tra noi c'è un rapporto di collaborazione. Il presidente ci ha invitato a considerare di riportare il decreto in consiglio dei ministri per un'approvazione approvare formale. C'erano solo delle intese per la formulazione tecnica che erano rimaste in sospeso. Acquisita la bollatura domani sarà pubblicato in gazzetta ufficiale».

Cdm a Reggio Calabria: il Decreto Calabria

Il decreto per la sanità calabrese è un decreto unico nel suo genere e che, per le particolari condizioni da cui nasce, non potrà essere adottato in nessuna latra regione. «Col Decreto Calabria daremo una speranza concreta di cambiamento. Non c'è salute senza legalità». Così il ministro alla sanità Giulia Grillo nella dichiarazioni post consiglio dei ministri ha liquidato il decreto sulla sanità all'unanimità.

Si tratta di un «Decreto speciale per almeno due motivi - afferma il ministro, in primis - risponde a una situazione emergenziale, determinata da disavanzo di gestione di 168 milioni di euro. E poi c'è il punteggio dei Lea fermo a 136, molto al di sotto del limite minimo di 160, dunque una situazione unica in Italia. Una regione con un piano di rientro dal 2009, a significare che gli strumenti ordinari non sono sufficienti a rimuovere gli ostacoli». Se non dovessero bastare i primi due, si aggiunge un «terzo elemento emergenziale cronicizzato - afferma Grillo - ossia l'infiltrazione mafiosa in alcune delle strutture; in ultimo quella che all'Asp di Reggio ha portato al commissariamento della stessa». La decretazione d'urgenza darà ai commissari governativi la possibilità di lavorare e aiutare la sanità affinchè non sia più di serie d. Poi un altro numero lascia smarriti ossia «La mobilita passiva che equivale a ben 300milioni di euro - chiarisce il ministro, a significare che - per curarsi emigrano tutti». Il ministro passa al vaglio i singoli articoli del decreto e specifica che è potere dei commissari spodestare le figure apicali ed effettuare nuove nomine con la collaborazione della Regione che - spiega Grillo - non viene scavalcata. Ed ancora, secondo il decreto in caso di gestione del fallimento questa sarà divisa dalla gestione ordinaria. Il commissario straordinario si occuperà della liquidazione per non appesantire i ruoli. Un decreto legge temporaneo e a scadenza perché, nei prossimi 17 mesi, ci sarà la verifica per valutare se, dallo stato attuale, si saranno risollevati i Lea.


Foto: studiocataldi.it
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