Reddito di cittadinanza e quota 100 vengono stralciati dalla manovra finanziaria 2019 per essere disciplinati da provvedimenti normativi specifici

di Annamaria Villafrate - Disoccupati e lavoratori non devono preoccuparsi. Le promesse del Governo saranno mantenute. L'uscita delle due principali misure volute dall'alleanza Giallo-verde, stando alle ultime bozze della legge di bilancio, è motivata solo dalla necessità di alleggerire la manovra finanziaria. Come confermato dal Ministro Riccardo Fraccaro, infatti, non c'è nessuna ipotesi di riscrittura, ma la volontà di andare in Europa per chiedere il motivo per il quale si ritiene che il reddito di cittadinanza non possa avere effetti positivi anche per l'Italia.

Reddito di cittadinanza e quota 100 fuori dalla manovra

Reddito di cittadinanza e quota 100 escono dalla legge di Bilancio 2019. La nuova bozza della manovra infatti "liquida" le principali misure volute dai due partiti al potere. Insomma, la legge bilancio si alleggerisce, anche se questo correttivo non deve creare panico tra disoccupati e lavoratori. Reddito di cittadinanza e quota 100 infatti saranno semplicemente disciplinati da provvedimenti normativi separati. Nel testo infatti non è mutato l'articolo che prevede il fondo da 9 miliardi per finanziare il reddito di cittadinanza e quello di 6,7 miliardi per il 2029 e di 7 miliardi a partire dal 2020 per sovvenzionare la riforma pensionistica.

Le altre novità della bozza

Salgono a 115, rispetto agli iniziali 73 gli articoli della nuova bozza, ora all'esame della Ragioneria e del Ministero delle Finanze, in attesa del si definitivo del Parlamento, previsto per la settimana prossima. Le novità e i chiarimenti introdotti nella bozza sono diversi. Primo tra tutti la destinazione, fino a 1 miliardo nel 2019 e 2020 del Fondo per il reddito di cittadinanza

alla riforma dei centri per l'impiego, mentre 10 milioni andranno all'Anpal, ossia all'Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro. Sempre in materia di lavoro, spunta il bonus per favorire l'occupazione dei giovani con un percorso lavorativo universitario eccellente. Il bonus in particolare è previsto per laureati under 30 o dottori di ricerca di età inferiore ai 34 anni. Trattasi in particolare di un esonero contributivo annuale per il datore di lavoro, fino all'importo di 8 mila euro, solo se il contratto prevede un'assunzione a tempo indeterminato.


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