In vigore da ieri la normativa che stabilisce per tutti i datori di lavoro il pagamento delle spettanze attraverso mezzi di pagamento tracciabili. Fanno eccezione solo i rapporti di lavoro con badanti e PA

di Gabriella Lax - Dimenticatevi gli stipendi in contanti. Dal primo luglio è scattata la nuova normativa che stabilisce per tutti i datori di lavoro il pagamento delle spettanze attraverso mezzi di pagamento tracciabili. Fanno eccezione solo i rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione e quelli riguardanti servizi familiari e domestici, come ad esempio, colf e badanti.

Dal primo luglio addio agli stipendi in contanti

Secondo la legge di bilancio «I datori di lavoro o committenti non possono corrispondere la retribuzione per mezzo di denaro contante direttamente al lavoratore, qualunque sia la tipologia del rapporto di lavoro instaurato». La ratio del provvedimento è rendere tracciabili i pagamenti ed evitare le cosiddette "false buste paga": ossia stipendi inferiori, rispetto a quelli previsti dai contratti collettivi, erogati dalle imprese che, paventando licenziamenti, tengono sotto scacco il lavoratore.

Stipendi, tracciabilità necessaria e sanzioni

Sarà quindi necessario, per la massima tracciabilità, che le retribuzioni siano corrisposte con bonifico, con strumenti di pagamento elettronico o con pagamenti in contanti presso uno sportello bancario. Sarà inoltre possibile il pagamento tramite un assegno consegnato direttamente al lavoratore. Le sanzioni amministrative per chi viola la nuova normativa vanno dai 1.000 ai 5.000 euro.

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