I poteri del nuovo ente che sostituirà Equitalia e i possibili strumenti a difesa dei contribuenti

Avv. Alessandro Sgrò - Per tutti quei contribuenti che presi dall'euforia dalla tanto annunciata chiusura di Equitalia (il cui funerale sarà celebrato il 1°luglio 2017), hanno brindato con la loro migliore bottiglia in cantina, sono costretto a consigliar loro di riporre, almeno per ora, i calici in credenza e a verificare quanto prima eventuali posizioni debitorie presso gli uffici del malato terminale.

Invero, le cartelle esattoriali e, in genere, tutte le iscrizioni a ruolo e i procedimenti in corso non spariranno nel nulla: alla loro gestione ci penserà la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, ente pubblico che avrà dei poteri senza dubbio maggiori e più penetranti di Equitalia.

Questo, in effetti, è il tasto dolente dell'intera operazione.

I maggiori poteri del nuovo ente rispetto ad Equitalia

L'Agenzia delle Entrate-Riscossione avrà la possibilità di accedere direttamente sui conti dei contribuenti (Equitalia non aveva questo potere) al fine della riscossione delle somme inevase. In altri termini, qualora il contribuente, nonostante la notifica di un avviso di accertamento esecutivo o di una cartella di pagamento decidesse di non versare le somme intimate, il nuovo organismo potrà acquisire con estrema facilità tutte le informazioni necessarie per procedere in via cautelare o esecutiva nei confronti del debitore (reperire informazioni relative ai conti bancari o postali, ai rapporti di lavoro ecc.).

Cosa può fare il contribuente per "prevenire"?

Non è il caso di disperare.

Al fine di prevenire le più incisive azioni di riscossione da parte del nuovo ente, il contribuente potrà verificare la propria situazione debitoria presso gli attuali sportelli di Equitalia, chiedendo copia degli estratti di ruolo e delle relate di notifica delle cartelle di pagamento (per le notifiche degli avvisi di addebito INPS o degli avvisi di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate bisognerà rivolgersi ai predetti enti impositori).

Solo attraverso un attento esame della predetta documentazione si potrà valutare la possibilità di ricorrere in sede giudiziaria per l'annullamento delle iscrizioni a ruolo. Non è un caso raro che le notifiche degli atti esecutivi avvengano in violazione delle norme di legge! Ebbene, qualora il contribuente attraverso un'attenta analisi delle relative relazioni di notificazione ravvisasse dei vizi di nullità e/o annullabilità del procedimento di notifica, sarà ancora in tempo per ricorrere in sede giudiziale al fine di ottenere la caducazione del proprio debito. Inoltre, potrebbero sempre ravvisarsi ipotesi di prescrizione delle somme iscritte a ruolo.

Avv. Alessandro Sgrò

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