Il Senato dà l'ok alla riforma. Il testo ora torna alla Camera. Ecco le novità e il testo

di Marina Crisafi - Dopo quasi un anno di discussione in Parlamento, la riforma del terzo settore è ormai al rush finale. Il Senato infatti ha dato il via libera al testo con 146 voti a favore, 74 contrari e 16 astenuti. Il provvedimento che ora passa all'esame della Camera, per l'ultimo traguardo, istituisce tra l'altro il servizio civile universale, che sarà possibile per otto mesi per i giovani tra i 18 e i 28 anni.

Ecco le principali novità:

La definizione di terzo settore

Tra gli undici articoli del testo approvato il primo definisce cosa si intende per terzo settore, ossia il "complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività d'interesse generale anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale nonché attraverso forme di mutualità". Non ne fanno parte invece: "le formazioni e le associazioni politiche, i sindacati e le associazioni professionali e di rappresentanza di categorie economiche".

Alle associazioni e organizzazioni che rientrano nel perimetro dell'"impresa sociale" è consentita la promozione e la realizzazione di "attività di interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita, di mutualità o di produzione o di scambio di beni o servizi".

L'impresa sociale

All'art. 5 del provvedimento viene definita la specificità del lavoro di volontario e istituito il Consiglio Nazione di Terzo Settore quale "unico organismo unitario di consultazione degli enti".

L'impresa sociale (ex art. 6) viene qualificata come privata ma con finalità sociale di interesse generale, avente quale "proprio obiettivo primario la realizzazione di impatti sociali positivi conseguiti mediante la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale, che destina i propri utili prevalentemente al raggiungimento di obiettivi sociali e che adotta modalità di gestione responsabili, trasparenti e che favoriscono il più ampio coinvolgimento dei dipendenti, degli utenti e di tutti i soggetti interessati alle sue attività".

Una simile connotazione amplia i "settori di attività di utilità sociale" aggiungendo a quelli già previsti anche il commercio equo e solidale, i servizi per l'inserimento dei lavoratori svantaggiati e il microcredito.

Il servizio civile universale

È l'articolo 8 del provvedimento a ridisegnare le norme del "servizio civile nazionale" finalizzato alla difesa dei valori fondativi della patria attraverso la realizzazione di esperienze di cittadinanza attiva, di solidarietà e di inclusione sociale e la previsione di un meccanismo di programmazione, di regola triennale. Scatenate le critiche delle opposizioni, che hanno contrastato la norma perché formulata "male", in quanto prevede una sorta di "difesa non armata della patria" e in quanto conterrebbe per coloro che seguono questo percorso una "facilitazione nei concorsi e per trovare lavoro".

La durata del servizio, che potrà essere svolto anche in Europa o in paesi extracomunitari, dovrebbe variare dagli 8 mesi a un anno e vi potranno aderire anche stranieri regolarmente soggiornanti di età compresa tra 18 e 28 anni.

Il ddl di riforma del terzo settore

Foto: 123rf.com
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