Inviati al ministero della Giustizia i pareri sugli schemi di regolamento attuativi della riforma forense su tirocini ed esami di abilitazione

di Marina Crisafi - Tempi certi per gli esami e tirocini effettivi e controllati negli studi e nelle modalità alternative. Sono queste le proposte di miglioramento messe nero su bianco dal Consiglio Nazionale Forense nei pareri inviati in questi giorni al ministero della Giustizia sugli schemi di regolamento relativi al tirocinio per l'accesso alla professione e all'esame di abilitazione.

Secondo il Cnf, le due bozze di regolamento predisposte da via Arenula in attuazione della riforma forense, hanno discreti margini di miglioramento.

Di concerto con ordini, Oua e Associazioni Forensi, per quanto concerne il testo relativo allo svolgimento del tirocinio, il Cnf chiede una disciplina più dettagliata delle modalità alternative alla frequenza negli studi legali che, in ogni caso, deve essere assicurata per almeno 6 mesi.

Serve, inoltre, si legge nel parere del Cnf "un quadro chiaro di riferimento per le future convenzioni con le Università" e sugli adempimenti per i tirocini svolti in Europa, nonché una specifica della documentazione necessaria da produrre, all'esito dello svolgimento del tirocinio, in maniera da rendere uniforme il controllo dei Consiglio dell'Ordine per il rilascio del relativo certificato di compiuta pratica.

Quanto agli esami, invece, innanzitutto, propone il Cnf, occorrono tempi precisi tra le varie fasi delle prove, in modo da dare ai candidati la possibilità di prepararsi e organizzarsi al meglio nell'intero percorso. 

Inoltre, fermo restando che l'intera disciplina è ritenuta "non puntuale" dal Consiglio, ad essere bocciato in toto è il sistema di sorteggio delle domande da un database, giacchè "non funzionale ad una prova di abilitazione - comportante la verifica, in sede di orale - delle capacità professionali".

 


Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: