Via libera preliminare al regolamento di riorganizzazione del ministero della giustizia. Il Cdm ha approvato la proposta del ministro Orlando

di Marina Crisafi - Oltre alla riforma della Rai (leggi l'articolo "Via libera alla "nuova Rai": ad con superpoteri, cda più snello e un futuro (forse) senza canone"), il Consiglio dei ministri n. 54 di ieri ha approvato il regolamento relativo alla riorganizzazione del ministero della giustizia, su proposta di Andrea Orlando.

Un sì preliminare quello del Cdm, al fine dell'acquisizione del parere del Consiglio di Stato, che porterà ad una "drastica" riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche di personale, in un'ottica di razionalizzazione delle risorse per garantire il raggiungimento di livelli più alti di efficienza complessiva e degli obiettivi di revisione di spesa.

In particolare, gli uffici dirigenziali passeranno da 61 a 36, mentre quelli di livello non generale diminuiranno da 1006 a 712.

Ad essere eliminate saranno, in base a quanto si legge nel comunicato del Governo, le duplicazioni delle strutture organizzative che hanno competenze omogenee, assicurando così non solo una maggiore efficienza degli apparati centrali ma anche un supporto più performante all'attività degli uffici, impegnati in un profondo processo di rinnovamento, soprattutto tecnologico.

In questa direzione, quindi, si muovono le "direzioni generali" con competenze trasversali e la "conferenza dei capi dipartimento" avente compiti di indirizzo, controllo e programmazione per il coordinamento delle attività dipartimentali.

Il regolamento modifica anche il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, le cui competenze in materia di esecuzione penale esterna vengono affidate all'apposita direzione generale, istituisce, allo scopo della realizzazione del decentramento amministrativo, tre direzioni regionali dell'organizzazione giudiziaria e ridefinisce le competenze dei provveditorati regionali dell'amministrazione penitenziaria.

Il risparmio stimato è pari ad oltre 64 milioni di euro.

 


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