L'organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA), invita i giudici a disapplicare la Mediaconciliazione: così come l'Ordine degli Avvocati di Firenze, infatti, l'OUA invita i giudici alla disapplicazione della mediaconciliazione obbligatoria in quanto istituto "incostituzionale" che "non rispetta i principi stabiliti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che, come prevede il Trattato di Lisbona, ha pieno valore giuridico". Come spiega De Tilla, alle innumerevoli questioni di incostituzionalità da sollevare davanti ai giudici (avvalorate dall'ordinanza del Tar del Lazio di rimessione alla Corte Costituzionale), si aggiunge dunque l'istanza di disapplicazione dell'obbligatorietà dell'art. 5, comma 1 del decreto legislativo
n. 28/2010) proposta dal Consiglio dell'Ordine di Firenze ma fatta propria dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana. "La disciplina che introduce l'obbligatorietà della mediazione - viene evidenziato in un documento del Consiglio dell'ordine di Firenze, fatto proprio dall'Oua - merita, infatti, di essere disapplicata per contrasto con l'art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la cui portata, ai sensi dell'art. 52, terzo comma, della Carta, corrisponde a quella dell'art. 6 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Le norme introdotte dal decreto legislativo sulla conciliazione, riguardante sia le liti transfrontaliere che quelle interne, pongono seri problemi di compatibilità con l'articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea".

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