È quanto è stato stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 21563 depositata il 20 ottobre 2010
Anche con un solo apprendista, l'avvocato deve pagare l'Irap. È quanto è stato stabilito dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 21563 depositata il 20 ottobre scorso ha respinto il ricorso di un avvocato, il quale aveva richiesto il rimborso dell'imposta pagata in quanto nel suo studio legale vi era solo un'apprendista. Nel decidere la questione ha Corte ha spiegato che l'obbligo di pagare l'imposta deriva dall'attività autonomamente organizzata, presupposto dell'Irap "il cui accertamento spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, sussiste tutte le volte in cui il contribuente che eserciti l'attività di lavoro autonomo". La sezione Tributaria del Palazzaccio ha quindi concluso illustrando i criteri da cui dovrebbe automaticamente derivare il pagamento dell'Irap e cioè che il soggetto, tenuto a pagare l'imposta, sia responsabile dell'organizzazione e non sia inserito in strutture riferibili all'altrui responsabilità, che impieghi beni strumentali eccedenti la quantità che secondo l'id quod plerumque accidit costituiscono nell'attualità il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività anche in assenza di organizzazione, oppure, si avvalga in modo occasionale di lavoro di altri soggetti; inoltre hanno aggiunto in chiusa gli ermellini, "costituisce poi onere del contribuente che richieda il rimborso fornire la prova dell'assenza delle condizioni anzidette (ex plurimis, Cass. n. 3676, n. 3673, n. 3678, n. 3680 del 2007).

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