Accantonate, ma soltanto per un attimo, le multe stradali, sulle quali vertono le due primissime puntate (pubblicate il 5 e 6 ott '10) della neonata, ma già vivacissima rubrica della posta, un nostro affezionato lettore ex allevatore-addestratore, Mauro CHIARLE, ci ha inviato ieri un contributo lucido e appassionato sulla tematica degli ANIMALI che merita la pubblicazione integrale, pur con qualche aggiustamento "tecnico" per nostre esigenze di impaginazione, ovviamente, ci mancherebbe altro!, a pensiero intonso: "La politica, sia nazionale che locale (vivo nel Viterbese, ma ciò che sostengo è collocabile in qualsiasi luogo dell'Italia), non prende assolutamente in considerazione la reale logica convivenza uomo/animale da compagnia nella società. Forse i nostri amministratori hanno qualcosa di più importante cui pensare (le loro poltrone!). Problematica già oggi gravissima, quella del RANDAGISMO, ma che in breve, senza un intervento drastico, diventerà insostenibile. L'unica soluzione possibile per fronteggiare e combattere il problema, è dare una vita dignitosa a tutti i soggetti esistenti, offendo loro la giusta ospitalità o nelle famiglie che amorevolmente e solo per amore, non per obblighi morali, vogliano adottare un cagnolino,o in strutture "modello", degne di questo nome, e contemporaneamente evitare la esagerata ed incontrollata proliferazione che oggi esiste: ciò nell'unico modo logico possibile: la sterilizzazione di tutte le femmine non di razza.
Il "non di razza" non è un mio "razzismo" nei confronti di tutti quei bellissimi cagnolini, nati dagli accoppiamenti non controllati. Visto che non esiste, per questi soggetti irripetibili, poiché chissà se la mamma in futuro incontrerà nuovamente lo stesso babbo, una richiesta, o più tristemente un mercato, l'unica soluzione per dar loro una vita dignitosa, è un controllo sulle loro nascite, per ottenere la loro riduzione numerica, così che in pochi, avranno sempre una casa, senza dover vagare liberi nelle strade, con tutto ciò che comporta. Necessitano interventi delle istituzioni, le quali oggi si limitano alla non per altro magnifica pubblicità "adotta un randagio", che, però, di fronte ai numeri esponenziali dell'incremento demografico della popolazione randagia stessa, lascia il tempo che trova. Il governo
e le istituzioni locali dovrebbero intervenire con delle campagne d' informazione, sensibilizzando i cittadini che detengono un cane od un gatto non di razza, facendo capire loro che l'unico atto utile per risolvere il problema è far sterilizzare i loro animali. In breve diminuirebbe la necessità di fare nuovi canili, che già oggi sono oscenamente insufficienti e di conseguenza lascio immaginare cosa diventerebbero tra pochi anni. Oltretutto le amministrazioni locali, responsabili del RANDAGISMO sul loro territorio, non reperiscono i fondi indispensabili per l'argomento, e ciò che hanno va "giustamente deviato verso interventi diversi". Inoltre tengo a sottolineare che così, con il calo dell'offerta di randagi, si reincrementerebbe una professione oggi in via di estinzione, o quasi, quella dell'allevatore.
Ribadisco anche che andrebbe tolta la dicitura di allevatori a tutti quegli improvvisati, i quali, solo per aver acquistato una femmina di razza, si permettono di farla accoppiare, senza criteri, cognizioni ed esperienza, rovinando le caratteristiche genetiche e strutturali della razza stessa, con il solo scopo di lucrare sulle vendite dei cuccioli. Che gli allevatori siano solo quelli riconosciuti, con alle spalle esperienza genetica sulle razze di loro competenza, cognizioni ed assistenza veterinaria, strutture idonee. Poi, ...bisogna istituire lezioni di cinofilia e comportamento animale, vita e abitudini di questi e loro manifestazioni, a tutti i cittadini, iniziando dalle scuole, che dovranno dedicare alcune ore ai giusti insegnamenti di come si comporta il cane e di come ci si comporta con lui, visto che la non conoscenza dell'argomento, soprattutto da parte dei bambini, è la causa principale degli incidenti, onde evitare che se un cane morde un bimbo, per causa di un comportamento non prudente di quest'ultimo, la colpa cada sull'animale, e le pene per lui non sono accomodanti, come le pene che la legge adotta verso l'uomo". Pensieri e proposte di grande profondità e frutto -si comprende al volo- di lunga meditazione, sui quali invitiamo tutti a riflettere esprimendo le proprie considerazioni nella spazio qui sotto, liberamente fruibile per aprire un dibattito in particolar modo con le Istituzioni. Ringrazio vivamente il nostro lettore per avere sollevato tali problematiche, unitamente al "gravissimo argomento della VIVISEZIONE" ove "le risposte dei giornali sono decisamente vaghe, se non nulle: si tocca un argomento a rischio di ritorsioni, e, fingiamo di capirli, le sovvenzioni giornalistiche alle testate sono condizionate da certe prese o non prese di posizione: mi sembra di fare la lotta contro i titani": ho notato nelle espressioni del lettore una grande fiducia e quasi un affetto con cui segue e ...si affida a Studio Cataldi nell'ansiosa attesa che appaiono a video nuovi dati da consultare e da utilizzare. Se il nostro lavoro viene caricato di responsabilità, l'impegno ne risulterà via via accresciuto e la Vostra fiducia sarà ben riposta. Per il momento, rilevo che la manifestazione di Roma del 25 set '10, con 10.000 individui liberi che convergono da ogni dove in Piazza del Popolo per manifestare contro la vivisezione e ce l'hanno con l'Unione europea: la famigerata Direttiva dell'8 settembre, quella che autorizza la vivisezione e la allarga anche ai cani e gatti randagi. La manifestazione, ben riuscita, è contro l'allevamento di animali (cani addirittura!) destinati ai laboratori farmaceutici, ma è passata completamente sotto silenzio su tv e giornali, tranne qualche "micro trafiletto qua e là" (adopero le medesime parole della Sig.ra Chiara Tagliaferri di Firenze nella lettera indirizzata il 5 ott '10 alla rubrica tenuta dal grande Corrado Augias su "Repubblica"). Cani e gatti randagi rimarranno alla mercè di ricercatori che potranno torturarli a loro piacimento senza rispondere neppure penalmente delle loro malefatte. I primati, "le grandi scimmie dall'intelligenza umana", potranno essere utilizzati per tali agghiaccianti scopi? Il capitolo-ANIMALI non finisce certo qui: abbiamo sull'argomento un forziere stracolmo di lettere, alcune tenerissime e davvero belle, come quella della Collega Cinzia MICELI del Foro di Messina: "Sono un avvocato nonchè 'mamma' di Kicca, una splendida Setter Inglese trovata abbandonata, quasi morta, dall'apparente età di 2 anni, nell'aprile del 2007. Adesso è la mia vita, la mia più grande ed affettuosa compagnia nonostante io abbia una famiglia splendida, una vita sentimentale salda ed un lavoro appagante. L'amore e la dedizione che un cane ti dà, specie se grato come mi è Kicca per averla salvata da morte sicura, non è paragonabile a nulla. Ancora una volta i nostri cari Magistrati decidono sulla base di una interpretazione del diritto che solo loro hanno e che li spinge a negare il rango di lesione di un diritto inviolabile della persona all'amore puro! Avv. Cinzia Miceli". Ciascuno avrà il suo spazio. Ripeto che tutti i contributi verranno non solo letti ma meditati, mentre numerosi stanno ricevendo risposte privatamente, a seconda dei casi. Quel che ricordo è di indicare, se volete e potete (certo, se la denuncia del fatto espone a ritorsioni, meglio optare per l'anonimato) nome e cognome, eventualmente segnalando che cosa fate nella vita e l'area in cui risiedete. Ora, scusate, vado subito a leggermi il nuovo contributo del Prof. Gennaro IASEVOLI che sta andando in rete.
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