La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 27178 del 14 luglio 2010, ha adottato una linea dura in caso di finti danni allo specchietto
La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 27178 del 14 luglio 2010, ha adottato una linea dura in caso di finti danni allo specchietto. Con la sentenza in esame ha stabilito che la confisca del veicolo debba essere necessariamente disposta nel caso in cui la macchina venga ad essere utilizzata per commettere delle vere e proprie truffe a danno dei cittadini. Secondo i giudici di legittimità la giustificazione di ciò risiede nel fatto che il bene potrebbe essere impiegato nuovamente impiegato per reiterare il reato . Nel caso sottoposto all'esame della Suprema Corte la truffa
era stata orchestrata a danno di una coppia di anziani che era stata letteralmente raggirata simulandola rottura dello specchietto retrovisore della propria auto, e per il quale, con l'aiuto di un coimputato, era stata chiesta una somma per definire una controversia su un danno di fatto inesistente. La Corte ha ritenuto che l'auto fosse in una relazione strumentale con il reato e non in mero rapporto occasionale, come risultava da una modificazione apportata allo specchietto. Per tali motivi il mezzo lasciato nella disponibilità dell'imputato avrebbe potuto costituire un incentivo per quest'ultimo per commettere reati della stessa natura

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