La Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione (Sent. n. 36838/2009) ha stabilito che va sequestrata l'abitazione donata alla moglie dall'imprenditore che sa di essere indebitato con il fisco. La Corte ha infatti rilevato che "spetta alla ricorrente o al debitore tributario (…) dimostrare positivamente che quest'ultimo non aveva avuto conoscenza delle cartelle esattoriali: per cui, difettando questa prova, sussiste il fumus del reato contestato. Ne consegue la donazione de qua fu fittiziamente effettuata all'unico scopo di eludere l'assoggettamento del bene alle azioni erariali, per cui l'apparente trasferimento dell'immobile (con la concorrenza nel reato della moglie, che non risulta contestata) servì a commettere il reato di fraudolenta evasione fiscale
di cui all'art. 11 d.lgs. 74/2000, che punisce atti di siffatta specie su beni propri o altrui per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva: donde, l'applicabilità della confisca, e quindi del sequestro ex art. 241 c. 1 c.p., non trattandosi di confisca per equivalente (…)".

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