La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. n. 26488/2008) ha stabilito che i vetri scuri non salvano dalla multa l'automobilista che è alla guida senza cintura di sicurezza perchè l'agente che rileva l'infrazione le può vedere ugualmente. I Giudici di Piazza Cavour hanno precisato che "in tema di sanzioni amministrative, il verbale di accertamento dell'infrazione fa piena prova, fino a querela di falso, con riguardo ai fatti attestati dal pubblico ufficiale come avvenuti in sua presenza e conosciuti senza alcun margine di apprezzamento, oppure da lui compiuti, nonché riguardo alla provenienza del documento dallo stesso pubblico ufficiale ed alle dichiarazioni delle parti. Non può essere, invece, attribuita la fede privilegiata né ai giudizi valutativi, né alla menzione di quelle circostanze relative ai fatti avvenuti in presenza del pubblico ufficiale che possono risolversi in suoi apprezzamenti personali, perché mediati attraverso l'occasionale percezione sensoriale di accadimenti che si svolgono così repentinamente da non potersi verificare e controllare secondo un metro obiettivo".
E ancora. La Corte ha inoltre aggiunto che "l'uso delle prescritte cinture di sicurezza non implica alcuna attività di valutazione o di elaborazione da parte dell'agente accertatore; pertanto, se dagli atti di causa non emergono sufficienti elementi per ipotizzare un errore materiale da parte dei verbalizzanti, deve attribuirsi pieno valore probatorio al verbale da essi redatto". Con questa decisione la Corte ha escluso che "la circostanza che i vetri dell'autovettura del […] fossero bruniti […] non impediva la visualizzazione delle cinture di sicurezza all'interno dell'autovettura, avuto riguardo alle modalità dell'accertamento".

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