La Cassazione delinea i tre elementi necessari per la configurabilità dell'attenuante della provocazione


Per configurare l'attenuante della provocazione occorrono tre elementi:

  • lo stato d'ira;
  • il fatto ingiusto altrui;
  • un rapporto di causalità psicologica tra offesa e reazione.
Lo ha affermato la quinta sezione penale della Cassazione nella sentenza n. 46893/2023 (sotto allegata) esprimendosi sul ricorso di un uomo condannato per i reati di lesioni personali, maltrattamenti e sequestro di persona perpetrati in danno della compagna e delle figlie minori.

Nello specifico, affermano gli Ermellini che: "Ai fini della configurabilità dell'attenuante della provocazione occorrono: a) lo 'stato d'ira', costituito da una situazione psicologica caratterizzata da un impulso emotivo incontenibile, che determina la perdita dei poteri di autocontrollo, generando un forte turbamento connotato da impulsi aggressivi; b) il 'fatto ingiusto altrui', costituito non solo da un comportamento antigiuridico in senso stretto ma anche dall'inosservanza di norme sociali o di costume regolanti l'ordinaria, civile convivenza, per cui possono rientrarvi, oltre ai comportamenti sprezzanti o costituenti manifestazione di iattanza, anche quelli sconvenienti o, nelle particolari circostanze, inappropriati; c) un rapporto di causalità psicologica tra l'offesa e la reazione, indipendentemente dalla proporzionalità tra esse (ex multis, Sez. 1, n. 21409 del 27/03/2019).


Da qui l'inammissibilità del ricorso e la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.

Scarica pdf Cass. n. 46893/2023

Foto: foto di Gerd Altmann da Pixabay.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: