La Corte Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione (Sent. 12836/2007) ha ammonito i politici che corrono in auto con la scusante di dover prendere parte a una riunione politica e, ha precisato che il rispetto delle norme del Codice della Strada deve essere preteso da tutti e quindi anche dei politici.
I Giudici di Piazza Cavour, accogliendo il ricorso della Prefettura di Livorno, hanno respinto la tesi sostenuta in primo grado dal Giudice che sostanzialmente aveva giustificato il politico sostenendo che "la necessità di presenziare ad una riunione politica-programmatica indetta dal vice presidente del Consiglio dei ministri costituisce un adempimento di un dovere che consente di violare impunemente le norme del Cds" e hanno precisato che "il giudice di Pace
si e' letteralmente inventato una causa di esclusione della responsabilità" per eccesso di velocità. Aggiunge poi la Corte che "l'esimente dell'adempimento di un dovere di cui all'art. 51 c.p. si riferisce a specifici comportamenti espressamente previsti da norme giuridiche o dall'ordine dell'Autorità, e non costituisce certo una giustificazione generale per ogni comportamento strumentale alla sua realizzazione".

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