Il Parlamento europeo pensa a norme comuni per fronteggiare i problemi legati ai programmi di "cittadinanza e soggiorno in cambio d'investimenti" e fermare la messa in vendita della cittadinanza Ue

Abolire i passaporti d'oro

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Verso il divieto dei cosiddetti passaporti d'oro. È stato il Parlamento europeo ad approvare una relazione d'iniziativa legislativa che invita la Commissione a presentare una proposta entro la fine del suo mandato. L'impegno della Commissione e di Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Canada e Stati Uniti è indirizzato a limitare l'accesso ai "passaporti d'oro" ai milionari russi con legami con il governo. I programmi di "cittadinanza in cambio d investimenti" (CBI - Citizenship by investment), che consentono a cittadini di paesi terzi di acquisire i diritti di cittadinanza in cambio di una somma di denaro, mettono a repentaglio l'essenza della cittadinanza dell'UE. Il Parlamento descrive la pratica in atto a Malta, in Bulgaria e a Cipro come "fenomeno di parassitismo", poiché gli Stati membri vendono ciò che non avrebbe mai dovuto diventare una merce. Secondo i deputati, alcune domande sono state accettate anche quando non rispettavano i requisiti. Chiedono quindi che tali programmi siano gradualmente eliminati a causa dei rischi che comportano.

Nuove regole per i "visti d'oro"

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Alla situazione dei passaporti si aggiungano le richieste relative ai visti d'oro. I parlamentari aspettano una normativa per contrastare il riciclaggio di denaro, la corruzione e l'evasione fiscale, prevedendo, "rigorosi controlli dei precedenti personali dei richiedenti" (familiari e origine dei fondi inclusi), controlli obbligatori nelle banche dati dell'Unione e procedure di controllo nei paesi terzi; "obblighi di comunicazione per gli Stati membri, compreso un sistema di "notifica e consultazione" per consentire agli altri paesi UE di sollevare obiezioni". Infine requisiti minimi per i richiedenti di residenza fisica, coinvolgimento attivo minimo, qualità, valore aggiunto e contributo all'economia.

Niente passaporti o visti per gli oligarchi russi

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Il Parlamento accoglie con favore l'impegno dei Paesi UE nell'adottare misure che limitino la vendita della cittadinanza ai cittadini russi vicini al governo russo, e chiede di cessare con effetto immediato l'applicazione dei programmi CBI e RBI a tutti i richiedenti russi. I deputati esortano i governi dell'UE a riesaminare tutte le domande approvate negli ultimi anni e garantire che «nessun russo avente legami finanziari, commerciali o di altro tipo con il regime di Putin conservi i propri diritti di cittadinanza e soggiorno».

La mancanza di controlli di sicurezza

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I deputati denunciano la mancanza di controlli di sicurezza approfonditi e di procedure di verifica per entrambi i programmi, aggiungendo che non dovrebbe essere possibile presentare più domande successive in diversi Stati membri. I Paesi UE non dovrebbero basarsi sui controlli svolti da attori non statali. Il Parlamento chiede un prelievo UE di "una percentuale significativa degli investimenti effettuati fino a quando i "passaporti d'oro" non saranno gradualmente eliminati e a tempo indeterminato per i "visti d'oro"". Chiede inoltre alla Commissione di esercitare pressioni sui paesi terzi che beneficiano dell'esenzione dall'obbligo di visto per l'Unione affinché facciano altrettanto.


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