Si punta a garantire equità nell'ambiente digitale, a stimolare un mercato dei dati competitivo, aprire opportunità per l'innovazione basata sui dati e rendere i dati più accessibili per tutti

L'Ue abbraccia Data Act: con regole più sicure

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È stata la Commissione europea ad adottare la proposta per il Data act per l'utilizzo e l'accesso ai dati in tutti i settori economici. Nello specifico si tratta di una serie di norme che aprono il mercato dei dati digitali togliendole dal controllo alle Big tech e con maggiore controllo da parte dei consumatori e più opportunità alle piccole imprese. Il Data act "dà certezza legale" chiarendo chi può accedere ai dati degli europei e a quali condizioni e, secondo il vice-presidente esecutivo della Commissione europea, Margrethe Vestager «Punta a rimuovere gli ostacoli alla condivisione dei dati».

Data act, quali sono gli obiettivi

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Il Data Act porterà a nuovi servizi innovativi e prezzi più competitivi per servizi e riparazioni di oggetti connessi. L'obiettivo regolare chi può usare quali dati e a quali condizioni. La normativa mira a creare regole armonizzate sull'accesso ai dati, appunto anche per liberare il potenziale dei dati industriali Ue. Vuole dare agli individui e alle società che utilizzano prodotti connessi e relativi servizi il potere di controllare come vengono utilizzati i dati che vengono generati. I dati sono in costante crescita, se partiamo dal 2018 sono stati generati 33 zettabyte, per il 2025 sono previsti 175 zettabyte. Un potenziale non sfruttato, l'80 % dei dati industriali non viene mai utilizzato. La legge sui dati affronta le questioni giuridiche, economiche e tecniche che portano al sottoutilizzo dei dati.

La proposta di legge sul Data Act

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La proposta di legge sui dati abbraccia misure volte a consentire agli utenti di dispositivi connessi di avere accesso ai dati da essi generati, che sono spesso raccolti esclusivamente dai fabbricanti, e di condividere tali dati con terzi per fornire servizi post-vendita o altri servizi innovativi basati sui dati. Restano tuttavia gli incentivi destinati ai fabbricanti affinché continuino a investire nella produzione di dati di alta qualità, con la copertura dei costi collegati al trasferimento ed escludendo l'uso di dati condivisi in concorrenza diretta con il loro prodotto. Ci sono inoltre misure volte a riequilibrare il potere negoziale delle PMI prevenendo l'abuso di squilibri contrattuali nei contratti di condivisione dei dati. La legge sui dati proteggerà le PMI dalle clausole contrattuali abusive imposte dalla parte con una posizione contrattuale significativamente più forte.


Foto: 123rf.com
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