Qual è il significato dell'articolo 4 della Costituzione: il lavoro inteso come diritto e dovere del cittadino. In particolare: il ruolo dello Stato

Articolo 4 Costituzione significato

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"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società."

L'art. 4 della Costituzione individua il lavoro come diritto e dovere del cittadino, elevandolo a valore fondante del nostro Stato democratico e in ciò ricollegandosi, con tutta evidenza, al disposto dell'art. 1 della Carta.

Il principio lavorista specificato in questo articolo si sostanzia principalmente come linea di indirizzo dell'azione politica in quanto, richiedendo l'intervento attivo dello Stato, esige che lo stesso tenda a creare le condizioni ideali per favorire la piena occupazione all'interno del Paese.

Diritto al lavoro e principio lavorista

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Il diritto al lavoro è tutelato in quanto l'attività lavorativa non è concepita come semplice mezzo per guadagnarsi da vivere dignitosamente, ma come strumento per conferire dignità al singolo anche nell'ambito della società cui appartiene, e quindi per consentirgli una piena partecipazione alla vita del Paese.

Affermare che lo Stato riconosce il diritto al lavoro ad ogni cittadino non significa fornire quest'ultimo di un'azione giudiziaria per far valere l'eventuale violazione di tale diritto.

Non può intendersi, infatti, tale diritto come una pretesa del cittadino ad ottenere un posto di lavoro, ma piuttosto come il diritto ad esigere che lo Stato si attivi per promuovere le condizioni che lo rendano effettivo, attraverso politiche che favoriscano sia il collocamento che la conservazione del posto di lavoro.

Al riguardo, va notato che, durante i lavori di redazione della Carta costituzionale, era inizialmente previsto che la disposizione in esame fosse collocata nell'ambito del Titolo dedicato ai Rapporti economici, e proprio l'esigenza di evidenziarne la funzione programmatica e non sostanziale ne ha suggerito l'inserimento tra le norme relative ai Principi fondamentali della nostra Repubblica.

Dovere di svolgere un'attività lavorativa e principio solidaristico

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Il dovere di svolgere un lavoro finalizzato al progresso della società si ricollega, invece, al principio di solidarietà sociale contenuto nell'art. 2.

Si tratta di un dovere morale, privo di sanzione in caso di inadempimento, sebbene nei lavori preparativi fosse persino prevista l'eventualità di privare dei diritti politici chi si fosse sottratto all'obbligo di lavorare.

Va precisato che nel concetto di attività lavorativa rientra pienamente qualsiasi tipo di attività, da quella manuale, a quelle di concetto o prettamente organizzative; negli stessi lavori costituzionali, infatti, il lavoratore venne inteso come colui che converte la sua attività patrimoniale, intellettuale o manuale in un bene sociale.


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