Cos'è il diritto di chiamata, in quali casi va pagato e in quali invece non si deve pagare nulla al tecnico

Cos'è il diritto di chiamata

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Il diritto di chiamata non è altro che la somma che deve essere corrisposta al tecnico specializzato che si reca direttamente presso il domicilio del consumatore per visionare l'elettrodomestico che ha smesso di funzionare. Il diritto di chiamata va infatti corrisposto a prescindere dalla riparazione effettiva del bene.

Che cosa comprende il diritto di chiamata

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Occorre precisa prima di tutto che non esiste una legge che stabilisce gli importi dei diritti di chiamata e quali voci compongono questo importo. In genere però è possibile comprendere se l'importo del diritto di chiamata è più o meno esagerato, rivolgendosi alla Camera di Commercio competente per territorio, presso la quale è possibile consultare le tariffe professionali e i costi medi degli interventi da parte dei tecnici.

Abbiamo visto però che il diritto di chiamata, tranne in un caso specifico, va pagato al tecnico che magari deve attraversare l'intera città perché ci è saltato il forno o la lavastoviglie ha smesso improvvisamente di funzionare.

Al tecnico infatti vanno rimborsati quei costi che deve comunque sostenere per verificare se effettivamente c'è stato un guasto oppure no.

Si tratta ad esempio, limitandoci agli oneri più importanti, a quelli che si riferiscono al costo sostenuto per il carburante, all'usura del mezzo di trasporto utilizzato, al tempo che impiega per spostarsi, ai costi da sostenere periodicamente per aggiornare le proprie competenze e alla garanzia di poter tracciare l'intervento effettuato.

Fatte queste importanti premesse vediamo in quali casi il diritto di chiamata è gratuito e in quali invece va pagato.

Diritto di chiamata: quando non va pagato

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Quando si acquista un elettrodomestico, ad esempio, la disciplina di riferimento è quella del Codice del Consumo. Il decreto legislativo n. 6 settembre 2005 n. 206 che lo contiene e che di recente è stato aggiornato, dedica un articolo specifico, non tanto al diritto di chiamata del tecnico, quanto alle garanzie della vendita.

Occorre prima di tutto precisare che ai sensi dell'art. 130 del codice del consumo: "Il venditore e' responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene. In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione, a norma dei commi 3, 4, 5 e 6, ovvero ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto."

Per cui se il bene acquistato presenta dei difetti entro il termine biennale di garanzia, il consumatore ha diritto o alla riparazione o alla sua sostituzione senza dover sborsare nulla. Sul consumatore infatti non si possono far gravare le spese per la spedizione, per la manodopera del tecnico che ripara l'elettrodomestico o per i pezzi necessari a ripararlo. In casi come questi quindi il consumatore non deve pagare nulla al produttore e al tecnico inviato dallo stesso per la visione e l' eventuale riparazione del bene.

Le eccezioni alle garanzie

Attenzione però, perché la regola appena vista, subisce delle eccezioni in determinati casi, in cui la garanzia non opera.

Il primo caso è quello che ha a che fare con un danno puramente estetico. In questo caso in genere dopo una settimana non si può chiedere la riparazione o la sostituzione.

Il secondo caso è quello che riguarda, ad esempio, determinati pezzi dell'elettrodomestico, che sono soggetti alla normale usura e che se vengono sostituiti devono essere pagati. Pensiamo ad esempio alla gomma dell'oblo della lavatrice.

L'ultimo caso invece in cui non è applicabile la garanzia riguarda quei danni che sono stati provocati dal consumatore.

Diritto di chiamata: quando va pagato

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Dopo avere visto in quali casi il diritto di chiamata è gratuito, non è difficile comprendere che, questo costo deve essere sostenuto dal consumatore quando la garanzia biennale è giunta a scadenza, a meno che non si sia deciso al momento dell'acquisto di pagare un sovrapprezzo per estendere la durata della stessa.

Per cui se la nostra lavastoviglie si guasta dopo la scadenza della garanzia, il tecnico che viene a casa per prendere visione del problema ed eventualmente per risolverlo va pagato.

Come già detto per conoscere l'entità delle tariffe che vengono richieste dai tecnici solo per la chiamata, è possibile rivolgersi alla Camera di Commercio locale, anche se in genere le stesse variano dai 30 agli 80 euro. In ogni caso e per evitare brutte sorprese, è buona regola chiedere sempre al tecnico che si contatta il costo della chiamata e dell'eventuale costo approssimativo della riparazione se è già in grado di quantificarlo.


Foto: 123rf.com
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