L'accordo siglato dall'ordine di Milano consentirà ai candidati con DSA (disturbi specifici di apprendimento) di avvalersi delle misure compensative e dispensative previste della legge nel corso degli esami

Esami avvocato con il protocollo Dsa

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È ispirato alle vicende di un giovane avvocato con dislessia ed è frutto della sinergia congiunta con l'Asla (Associazione Studi Legali Associati), il protocollo (in allegato) sottoscritto dalla Corte d'Appello e dall'Ordine degli Avvocati di Milano che consentirà ai candidati con DSA (disturbi specifici di apprendimento) di avvalersi, in sede d'esame, delle necessarie misure compensative e dispensative. Il più diffuso DSA è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell'inizio dell'attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell'attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere.

La firma del protocollo è stata presentata nel corso di un evento svoltosi qualche giorno fa: il Protocollo d'Intesa sui DSA permetterà ai candidati con tali disturbi di avvalersi delle misure previste dalla Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico), le quali al momento non sono previste nei concorsi pubblici nazionali e negli esami di abilitazione all'esercizio di professioni.

Cosa prevede il protocollo

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In particolare, all'articolo 4 il documento stabilisce misure specifiche per l'esame di abilitazione regolato secondo la nuova articolazione prevista dal Dl 31/2021. I soggetti legittimati potranno chiedere, anche in cumulo tra loro e sulla base delle necessità individuali e specifiche connesse ai propri DSA, per la prima prova orale: l'applicazione del 30% di tempo aggiuntivo per lo svolgimento dell'esame preliminare del quesito; l'assegnazione, ai fini dell'assistenza nella lettura e nella scrittura, di un incaricato, al quale, in particolare, è demandata, nel corso dell'esame preliminare del quesito, la lettura dei codici e la trascrizione - sui fogli messi a disposizione - del quesito dettato dalla Commissione, e degli appunti e dello schema elaborati, in preparazione della successiva discussione orale; la possibilità di poter consultare una copia di stampa del quesito dettato dalla Commissione; la possibilità di ricorrere all'uso di un computer dotato di un programma di videoscrittura e non connesso ad internet - messo a disposizione dall'ufficio Esami Avvocato - per la redazione degli appunti e dello schema relativi all'esame preliminare del quesito, in preparazione della successiva discussione orale.

Per quanto riguarda la seconda prova orale: la facoltà di sostenere la prova l'ultimo giorno previsto da calendario.

La domanda andrà presentata presso l'Ufficio Esami Avvocato, almeno 30 giorni prima della data di svolgimento delle prove allegando: la copia della diagnosi e la ricevuta del Ministero relativa alla acquisizione della domanda di partecipazione all'Esame (anche via mail esamilibprof.ca.milano@giustizia.it). La Commissione si pronuncerà sull'istanza almeno 15 (quindici) giorni prima dell'inizio dello svolgimento delle dandone notizia all'interessato a mezzo mail nei 3 giorni consecutivi.

Trentin: «Essere dislessici non dovrà essere più una discriminazione»

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Ad ispirare l'accordo è stato l'avvocato Antonio Caterino, che oltre a manifestare apertamente le proprie difficoltà, si è battuto affinchè anche ai candidati dislessici fossero assicurate pari opportunità di successo. Per l'AID (Associazione Italiana Dislessia), si tratta di «un importante messaggio simbolico e di speranza per un futuro in cui essere dislessici non dovrà più essere motivo di possibile discriminazione»..

Per Antonella Trentin, vicepresidente dell'AID (Associazione Italiana Dislessia), «Oltre a rappresentare un passo importante nella lotta alla diseguaglianza e all'ingiustizia che spesso riguardano le persone con DSA nel mondo del lavoro, l'iniziativa lancia anche un importante messaggio simbolico e di speranza per un futuro in cui essere dislessici non dovrà più essere motivo di possibile discriminazione. Ringraziamo dunque il generoso impegno dell'avvocato Caterino e la sensibilità dei rappresentanti della Corte d'Appello di Milano, dell'Ordine degli Avvocati e dell'ASLA, con l'auspicio che il loro esempio sia contagioso non solo per gli altri Ordini degli avvocati su tutto il territorio nazionale, ma anche per tutti gli Ordini di altre categorie professionali».

Il disegno di legge sulla dislessia

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La conclusione dell'accordo ha dato modo di soffermarsi sul ddl n. 712 (Modifiche alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, e altre disposizioni per favorire l'inserimento lavorativo delle persone con disturbi specifici di apprendimento), che ha come prima firmataria Anna Rossomando, che punta a consentire l'uso degli strumenti compensativi nei concorsi pubblici, nei test d'ingresso all'università, nell'esame teorico della patente e, appunto, negli esami per l'accesso agli Ordini.

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Foto: 123rf.com
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