In assenza di diverse indicazioni del fondatore nella tomba di famiglia possono essere seppelliti solo i parenti stretti consanguinei

Solo i consanguinei del fondatore nella tomba di famiglia

Far parte della famiglia del fondatore non basta?

Nella tomba di famiglia solo i parenti stretti del fondatore

Solo i consanguinei del fondatore nella tomba di famiglia

Alla nuora della sorella del fondatore non spetta il diritto a essere tumulata nella tomba di famiglia per assenza del vincolo di consanguineità richiesto dal sepolcro gentilizio. Tale diritto spetta solo al nucleo familiare più stretto del fondatore. Per consuetudine conforme al sentire comune e per tutelare le esigenze di culto dei defunti, a dover essere tutelati sono i soggetti più legati al fondatore perché sono anche quelli più interessati al luogo della sepoltura per praticare più agevolmente il culto dei loro cari defunti. Questo in breve quanto sancito dalla Corte di Cassazione nell'ordinanza n. 8020/2021 (sotto allegata).

Nel caso di specie la vicenda prende le mosse dal figlio della nuora della sorella del fondatore, a cui la Cassazione nega il diritto di essere seppellita nella tomba di famiglia, seguendo in sostanza quanto già affermato dai due giudici di merito. Per il Tribunale e la Corte di Appello infatti alla madre dell'attore non spettava la tumulazione nella tomba di famiglia perché nuora della sorella del fondatore, priva come tale di un rapporto di consanguineità con lo stesso. 

Far parte della famiglia del fondatore non basta?

Parte soccombente ritiene che sia sufficiente far parte della famiglia del fondatore per avere il diritto a essere seppelliti nella tomba di famiglia voluta dallo stesso. La mamma insomma doveva essere considerata titolare del diritto alla sepoltura nel sepolcro familiare solo perché parte della famiglia del fondatore, non importa a quale titolo. Conclusione troppo semplicistica a quanto pare.

Nella tomba di famiglia solo i parenti stretti del fondatore

La Cassazione infatti chiarisce che "in mancanza di una specifica disposizione del fondatore, lo ius sepulchri d'indole gentilizia dev'essere riconosciuto ai parenti a quello più vicini per vincolo di sangue, e particolarmente a quelli che facevano parte dell'organico nucleo familiare, strettamente inteso, cui apparteneva il defunto al momento della morte; tale diritto, infatti, pur non essendo precisato in disposizioni di legge, trova il suo fondamento in un'antica consuetudine conforme al sentimento comune e alle esigenze di culto e di pietà per i defunti e, quando viene esercitato dai prossimi congiunti, realizza, allo stesso tempo, la tutela indiretta di un interesse concernente la persona del defunto e l'esigenza sociale di far scegliere ai soggetti più interessati la località e il punto da essi ritenuti più adatti a manifestare i loro sentimenti di devozione e di culto verso il prossimo parente defunto."

Gli Ermellini ribadiscono in sostanza che la nozione di famiglia che rileva ai fini del riconoscimento dello ius sepulchri di natura gentilizia è circoscritta, in assenza d'indicazioni specifiche del fondatore, al nucleo famigliare più stretto dello stesso.

Scarica pdf Cassazione n. 8020/2021

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