In caso di mancato rinvio rischia di ripartire l'attività di riscossione dell'evasione fiscale e dei tributi locali, comprese le multe non pagate

Fisco, pioggia di cartelle in arrivo

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È pronta ad abbattersi sugli italiani la pioggia di cartelle esattoriali. Si tratta di 50 milioni tra cartelle, accertamenti e lettere di compliance, i cui pagamenti erano stati sospesi per l'emergenza covid e che gli utenti si vedranno recapitare nelle prossime settimane. Con l'inizio del nuovo anno viene meno la sospensione delle cartelle esattoriali la cui scadenza era fissata al 31 dicembre del 2020. E il decreto Milleproroghe non estende ulteriormente questo termine.

Fisco, le cifre degli atti in scadenza

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Quindi in partenza sono già 35 milioni le cartelle, che comprendono atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021. Altri 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance per invitare i contribuenti a rettificare le proprie dichiarazioni. Circa la metà costituiti da quelli che si sono accumulati nell'anno che finito, il resto si produrrà nel corso di quest'anno. Quindi in ogni mese del 2021 l'Agenzia delle Entrate dovrebbe dare il via a oltre 4 milioni di azioni esecutive e altri interventi di recupero.

Fisco, si pensa a una nuova rottamazione

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Facendo una sintesi delle precedenti rottamazioni: per gli anni prima del 2015: era necessario ripulire il magazzino' pre 2015 dai ruoli inesigibili. In questo caso si è trattato di soggetti falliti, deceduti, imprese cessate, da cui lo Stato non può più riscuotere. A seguire la rottamazione 2016-19: «per dare respiro a quei contribuenti, che si trovano in difficoltà, e hanno posizioni aperte con il fisco, dovute a morosità

incolpevoli». Così il viceministro dell'Economia Laura Castelli. La nuova esigenza adesso è «trattare le milioni di cartelle che si genereranno nel 2021, per posizioni maturate nel 2020 e in anni precedenti. Sono cartelle che vanno gestite con un metodo straordinario, pensando che il Covid è stato, ed è, un evento straordinario e devastante. Una parte per i più fragili, ad esempio, andrà rimandata, e una parte, per chi è nelle condizioni di poterlo fare, andrà trattata in bonis, facendo pagare con uno 'sconto' su sanzioni e interessi».

L'alternativa potrebbe essere la riproposizione del saldo e stralcio

, cancellando quindi i debiti che non superano un certo limite. Si taglierebbero così buona parte degli atti sospesi. Oppure si potrebbe decidere per una rateizzazione del debito per un periodo più lungo rispetto agli attuali 10 anni e ancora, ma questa è un'ipotesi alquanto remota viste le polemiche sul tema che nei giorni scorsi hanno visto protagoniste le associazioni di categoria e dei professionisti, l'allungamento dei termini di accertamento. In ogni caso resterebbe il problema delle notifiche.


Foto: 123rf.com
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