Il Ministero della Giustizia attua le disposizioni del D.L. Ristori e disciplina le modalità per udienze a distanza, deposito telematico e via PEC, e per l'accesso Cancellerie da remoto

Decreto Ristori e pacchetto giustizia: i provvedimenti del DGSIA

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Con il "pacchetto giustizia" contenuto nel decreto legge n. 137/2020, noto come Decreto Ristori, l'Esecutivo ha inteso predisporre una serie di misure atte a far proseguire in sicurezza il lavoro degli uffici giudiziari e degli operatori del settore durante questa seconda fase di restrizioni recate per affrontare i contagi provocati dall'epidemia di Coronavirus, al fine di scongiurare un blocco totale delle attività.


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In particolare, è stata potenziata ed estesa la possibilità di svolgere le attività da remoto, sono state previste udienze civili e penali a porte chiuse e anche udienze "cartolari" per separazioni consensuali e divorzi congiunti, ed è stata accelerata la digitalizzazione e si consente il deposito con valore legale via PEC per alcuni atti, documenti e istanze. L'obiettivo dichiarato è quello di semplificare le attività dei professionisti e al tempo stesso di contenere i rischi di contagio per tutti gli utenti degli uffici.


Per molte di queste novità, il Decreto Legge ha richiesto che dovessero essere emanati provvedimenti ministeriali rimessi, nel dettaglio, al Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia (qui sotto allegati) che non sono tardati ad arrivare.

Collegamenti da remoto e partecipazione udienze a distanza

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Il primo dei tre provvedimenti, si è occupato di individuare gli strumenti di partecipazione a distanza per lo svolgimento delle udienze civili, delle udienze penali e degli atti di indagini preliminari, nonché i sistemi telematici per le comunicazioni o notificazioni relative agli avvisi ed ai provvedimenti adottati nei procedimenti penali.


Il D.L. Ristori ha infatti previsto che possano avvalersi di collegamenti da remoto individuati dal DGSIA anche il P.M. e la P.G. nel corso delle indagini preliminari per compiere atti che richiedono la partecipazione della persona sottoposta alle indagini, della persona offesa, del difensore, di consulenti, di esperti o di altre persone, salvo che il difensore della persona sottoposta alle indagini si opponga, quando l'atto richiede la sua presenza.


I medesimi collegamenti da remoto individuati e regolati dal DGSIA, inoltre, saranno utilizzati anche per assicurare la partecipazione alle udienze delle persone detenute, internate, in stato di custodia cautelare, fermate o arrestate. Anche le udienze penali che non richiedono la partecipazione di soggetti diversi dal P.M., dalle parti private, dai rispettivi difensori e dagli ausiliari del giudice potranno tenersi mediante i suddetti collegamenti da remoto, con modalità idonee a salvaguardare il contraddittorio e l'effettiva partecipazione delle parti.


Infine, i collegamenti da remoto disciplinati dal DGSIA serviranno per assumere, nei procedimenti civili e penali, le deliberazioni collegiali in camera di consiglio: il D.L. Ristori prevede che il luogo da cui si collegano i magistrati sia da considerarsi Camera di consiglio a tutti gli effetti di legge.

Svolgimento udienze a distanza

Come rende noto il Ministero della Giustizia con un comunicato sul proprio portale istituzionale, i provvedimenti DGSIA hanno individuato gli strumenti di videoconferenza per la gestione a distanza delle attività giurisdizionali.

In particolare, per lo svolgimento delle udienze civili, vengono specificati i servizi resi con canali di comunicazione criptati su rete telematica pubblica utilizzabile sia dall'interno sia dall'esterno della Rete Unitaria Giustizia (RUG), senza sala regia e capaci di assicurare il collegamento audiovisivo a distanza sino a un massimo di 250 partecipanti.

Per lo svolgimento delle udienze penali a distanza, invece, oltre ai collegamenti utilizzati per le udienze civili, si fa riferimento anche a quelli audiovisivi tra l'aula di udienza e il luogo della custodia, sempre con canale di comunicazione criptato interno alla RUG, con sala regia dedicata.

Modalità telematiche di deposito al Portale Deposito atti Penali

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Nel dettaglio, un secondo provvedimento del DGSIA si è occupato di individuare il portale del processo telematico mediante il quale sarà possibile, come previsto dal D.L. Ristori, il deposito di memorie, documenti, richieste ed istanze indicate dall'articolo 415-bis, comma 3, del codice di procedura penale presso gli uffici delle Procure della Repubblica e presso i Tribunali.


Si rammenta che, a norma del D.L. Ristori, diventa obbligatorio (e non più solo facoltativo a valore legale) ricorrere al portale del processo penale telematico per depositare gli atti suddetti. Così facendo, il portale si porrà come punto unico di accesso non solo per il deposito degli atti, ma anche per la loro consultazione, colmando così il gap attualmente esistente rispetto al processo civile telematico.


A tal fine, il provvedimento del DGSIA prevede si utilizza esclusivamente il Portale Deposito atti Penali di cui al provvedimento direttoriale n. 5477 dell'11 maggio 2020 pubblicato sul portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia in data 12 maggio 2020 e tale provvedimento si rinvia anche per quanto riguarda le modalità telematiche di deposito degli atti.

Indirizzi PEC degli uffici giudiziari

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Per tutti agli altri atti, documenti e istanze comunque denominati, diversi da quelli menzionati nel precedente paragrafo, l'art. 24, comma 4, del D.L. Ristori ha previsto che fino alla scadenza del termine emergenziale sia possibile il deposito con valore legale mediante posta elettronica certificata inserita nel Registro generale degli indirizzi di posta elettronica certificata di cui all'art. 7 del D.M. 44/2011.

Il terzo provvedimento del DGSIA ha individuato gli indirizzi PEC degli uffici giudiziari destinatari (qui sotto allegati), nonché le specifiche tecniche relative ai formati degli atti e le ulteriori modalità di invio. Vengono attivare oltre mille caselle di posta elettronica certificata degli uffici giudiziari, che i legali potranno utilizzare per l'invio della documentazione.

Registri di cancelleria

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Infine, per coniugare il diritto del personale a usufruire del lavoro agile con la prosecuzione del servizio giustizia, il Ministero ha realizzato significativi interventi sulla sicurezza informatica dei sistemi, consentendo l'accesso da remoto ai registri di cancelleria.


A seguito della fase sperimentale "pilota" attivata nel Distretto di Napoli, sono state implementate le modifiche sui registri informatici dei Tribunali e delle Corti di appello, così da consentire al personale amministrativo di accedere ai registri di cancelleria del contenzioso civile, del rito del lavoro e della volontaria giurisdizione (Sicid), oltre a quelli delle procedure concorsuali ed esecutive (Siecic).


Tale accesso, spiega il Ministero, sarà esteso anche ai registri penali e rappresenta un ulteriore passaggio nella digitalizzazione della giustizia, che si aggiunge in maniera strutturata a quanto già previsto nella prima fase dell'emergenza, durante la quale circa 10.000 dipendenti sono stati abilitati ad accedere da remoto ai servizi amministrativi.

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Foto: 123rf.com
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