22 avvocati chiedono la sospensione cautelare della carica ricoperta dal Presidente dell'istituto previdenziale degli avvocati essendo in atto una prorogatio non prevista dallo Statuto. Il 21 la Camera di Consiglio

Cassa Forense: il Presidente Nunzio Luciano in Tribunale

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Dopo la vicenda che ha coinvolto il Consiglio Nazionale Forense, anche il Presidente di Cassa Forense finisce in giudizio per un motivo sostanzialmente analogo, ovvero la prorogatio del mandato attualmente in atto e non prevista dallo Statuto. In pratica, la sua permanenza a capo della gestione dell'Ente di Previdenza degli Avvocati viene ritenuta illegittima e lesiva dei diritti soggettivi di tutti gli iscritti.

Questo sostengono i 22 avvocati che hanno adito ex art. 700 c.p.c. il Tribunale di Roma affinché sia verificata la legittimità del mandato attualmente in corso di svolgimento da parte dell'avv. Nunzio Luciano quale Presidente Cassa Forense, accertato che la sua seconda elezione risale al 29 aprile 2016 e che, ai sensi del nuovo Statuto di Cassa Forense in vigore da giugno dello stesso anno, il Presidente dell'Ente dura in carica quattro anni.

Gli avvocati ricorrenti (Daniela Nazzaro, Angela La Marca, Angela Passarello, Donatella Streppone, Milena Losacco, Giacoma Muraglia, Argia di Donato, Patrizia Avolio, Francesca Ruggeri, Vincenzo Palumbo, Francesco Andriola, Giuseppe Pilon, Pierpaolo Saracino, Nicola Laviola, Maurizio Rodinò, Luca La Cava, Silvio Ulisse, Andrea Bottazzin, Massimiliano Luigi Aquaro, Alfonso Emiliano Buonaiuto, Sandro Carcione, Nicola Vetrano) chiedono al Tribunale: "la sospensione cautelare dalla carica ricoperta, ovvero adottare il provvedimento più idoneo ad assicurare provvisoriamente gli effetti della decisione sul merito, onde evitare i pregiudizi imminenti e irreparabili rappresentati in narrativa (invalidità degli atti di gestione, di rappresentanza dell'Ente, di preservazione del patrimonio previdenziale), nonché impedire il protrarsi delle violazioni allo Statuto, alla legge e ai principi dell'Ordinamento".

La Camera di Consiglio è stata fissata per il prossimo 21 agosto.

La prorogatio del mandato

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Nel dettaglio, i ricorrenti descrivono come il Presidente di Cassa Forense vanti 3 mandati da delegato (2004, 2009, 2013) e due da presidente, con la prima elezione risalente al 2014, sotto la vigenza del precedente Statuto di Cassa Forense.

Dopo lo svolgimento del primo mandato biennale, il Presidente Luciano è stato rieletto il 29 aprile 2016 e, come si apprende dalla delibera del Comitato dei Delegati di tale seduta, la durata del mandato è stata stata portata a 4 anni, al posto dei 2 anni previsti dallo Statuto in vigore al momento dell'elezione.

L'estensione della durata del mandato è stata poi ufficialmente introdotta come regola, poco tempo dopo, all'interno del nuovo Statuto di Cassa Forense approvato con Ministeriale del 1 giugno 2016 e pubblicato in G.U. Serie Generale n. 145 del 23 giugno 2016.

Secondo i ricorrenti, dunque, il Presidente di Cassa Forense avrebbe esaurito il 29 aprile 2020 il suo secondo e ultimo mandato, già esteso da due a quattro anni. Inoltre, la sua permanenza in carica viene ritenuta in contrasto anche con i principi espressi dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, nella sentenza n. 32781/2018, e dalla Corte Costituzionale, nella sentenza n. 173/2019.

Cassa Forense: elezioni nell'aprile 2021

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La giurisprudenza pedissequamente richiamata dai ricorrenti ha posto l'accento proprio sul "pericolo di una cristallizzazione di posizioni di potere nella gestione, a causa della protrazione del loro espletamento ad opera delle stesse persone: protrazione che è, a sua volta, incentivo di ben prevedibili tendenze all'autoconservazione a rischio di prevalenza o negativa influenza su correttezza ed imparzialità dell'espletamento delle funzioni di rappresentanza".

La presenza di Luciano all'interno dell'Ente, ininterrottamente a far data dall'anno 2004, viene dunque ritenuta integrare una palese violazione dei principi espressi dalle sentenze richiamate, in quanto ogni prolungato esercizio del mandato creerebbe una cristallizzazione delle rendite di posizione e un'invalicabile asimmetria di potere tra esponenti già in carica e i nuovi aspiranti alla carica.

Alcuni ricorrenti da noi interpellati precisano che non si tratta di una "guerra ad personam", bensì "del tentativo, già iniziato con il ricorso contro i consiglieri del CNF eletti contro il divieto di terzo mandato consecutivo, di affermare che il rispetto delle regole è presidio di giustizia e legalità, che l'avvocatura non può tollerare che venga violato in nome del potere"

Intanto Cassa Forense, con una risposta del Direttore Generale che fa seguito all'esercizio dell'accesso agli atti da parte dei ricorrenti, fa sapere che le elezioni parziali del Consiglio di amministrazione sono intervenute il 19 aprile 2019 e pertanto le prossime si svolgeranno regolarmente nell'aprile 2021 contestualmente all'elezione del nuovo Presidente.

Non resta dunque che attendere la decisione del Tribunale.


Si ringrazia l'Avv. Angela La Marca per la cortese collaborazione


Foto: 123rf.com
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