La denuncia è partita da Codacons ed ha ad oggetto una ingiusta "tassa sanificazione" imposta da numerose autofficine. Censura anche da parte di Confartigianato Autoriparazione

di Gabriella Lax - Avevano visto la tassa Covid 19 applicata dai parrucchieri e nei centri estetici. Già in quei casi erano arrivate le proteste dei consumato. A questi settori pare si sia aggiunto anche quello delle autofficine (leggi Scontrini: spunta la Covid tax).

Codacons: «Ingiusta tassa sanificazione»

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Anche in questo caso, la denuncia è partita da Codacons ed ha ad oggetto una ingiusta "tassa sanificazione" imposta da numerose autofficine ai propri clienti che chiedono riparazioni o interventi sulle autovetture. I cittadini denunciano l'imposizione di costi di sanificazione obbligatoria sulle auto, da 20 a 40 euro, ingiustificati e illegittimi.

Cosa succede nello specifico?

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Quando un automobilista porta la propria vettura in un'officina per il tagliando periodico o per riparazioni o manutenzione, molti esercenti vincolano l'intervento ad una sanificazione obbligatoria. In caso di rifiuto a pagare l'officina la prestazione. Come precisa Carlo Rienzi, presidente Codacons: «Si tratta di una pratica del tutto illegale, e contro la quale presenteremo le dovute denunce ad Antitrust e Guardia di Finanza non esiste alcuna norma che obbliga i consumatori a sanificare la propria autovettura nelle officine, né che vincoli i tagliandi o le riparazioni al pagamento di 'tangenti' legate al Covid».

La censura di Confartigianato Autoriparazione

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Dello stesso avviso è Confartigianato Autoriparazione, associazione di categoria delle autofficine, che ha bocciato e condannato la tassa. Come affermato da Alessandro Angelone, presidente Confartigianato autoriparazione «Non vogliamo passare per quelli che se ne approfittano, la nostra linea è di non applicare costi aggiuntivi ai clienti e di assicurare gratuitamente l'igienizzazione della vettura attraverso uno spray sulle zone di contatto come sedili, volante, pomelli e freno a mano». Ed ha aggiunto «Ogni impresa fa come ritiene più opportuno - continua Angelone - ma non possiamo che censurare l'obbligatorietà di un trattamento di sanificazione che dovrebbe essere solo a discrezione del cliente».


Foto: 123rf.com
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