Dai nuovi valori catastali alla cedolare secca più estesa, ecco le novità della riforma del catasto annunciata dal documento conclusivo della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria

di Annamaria Villafrate - Riforma del catasto alle porte, secondo quanto emerge dal Documento conclusivo del 20 febbraio 2020 della Commissione di vigilanza sull'anagrafe tributaria. Una riforma a 360 gradi quella che riguarda il catasto italiano, con novità che coinvolgono il sistema di calcolo del valore e della rendita catastale dell'immobile, che mirano a estendere la cedolare secca, a ridurre l'imposta di registro per favorire la commercializzazione delle seconde case e di quelle di lusso, ma che prima di tutto si pongono l'obiettivo di realizzare una banca dati integrata, anche nell'ottica di una maggiore semplificazione fiscale.

Leggi il documento conclusivo sulla riforma del catasto sul sito della Camera

Queste naturalmente sono solo alcune delle misure novità in arrivo, vediamole insieme:

Riforma del catasto: il documento della Commissione

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Il 24 gennaio 2019 si è costituita la Commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria (istituita con legge n. 60/1976), la quale ha ritenuto opportuno procedere a indagini cognitive e ricerche sulla gestione e accertamento dei tributi locali, vigilando anche sui sistemi informativi di riferimento e sulla mancata riforma del sistema estimativo del catasto dei fabbricati.

Un catasto ormai obsoleto, che risale addirittura al 1939 e che richiede un urgente restyling, anche se gli interventi da mettere in campo, secondo la Commissione, sono diversi. Questo quanto risulta dal documento conclusivo depositato il 20 febbraio 2020.

Obiettivi della riforma del catasto

La prima urgenza segnalata dalla Commissione è quella che prevede la riforma degli estimi catastali, fermi al 1939. A seguire il contenimento del consumo del suolo e il suo riuso per tutelare le aree agricole e favorire la rigenerazione urbana, semplificare e incentivare la riqualificazione e l'efficienza energetica, da incentivare attraverso la previsione d'interventi fiscali. Il tutto per realizzare a un sistema di fiscalità immobiliare più equo, in grado di favorire lo sviluppo del settore. Parallelamente però c'è anche l'obiettivo della semplificazione, da realizzare attraverso la creazione di un'unica banca dati, per evitare procedure gravose per il contribuente ed eliminare la frammentarietà delle informazioni da acquisire. Obiettivi importanti a cui si affiancano misure specifiche da intraprendere il più rapidamente possibile. Vediamo quali sono le più importanti segnalate dalla Commissione.

Anagrafe Immobiliare Integrata

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Introdotta dal legislatore con il decreto n. 78/2010, l'Anagrafe Immobiliare integrata ad oggi non è stata ancora realizzata. Obiettivo della riforma è quindi quello di realizzare una banca dati unica in cui sia possibile individuare immediatamente il titolare di uno o più diritti reali e il bene o i beni immobili ad esso intestati, per creare un inventario completo delle ricchezze immobiliari presenti sul territorio, in grado di supportare al meglio la fiscalità immobiliare.

Cassetto dell'immobile

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Grazie alla creazione di un cassetto contenete tutti i dati di ogni singolo immobile si riuscirebbe invece a rendere più equa la contribuzione, innovare tecnologicamente il sistema delle banche dati e semplificare la vita al cittadino.

Valore catastale: metro quadro

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Il documento evidenzia la necessità di determinare il valore catastale degli immobile in base a nuovi criteri, come il metro quadro come unità di consistenza, procedere a una revisione delle rendite (tenendo conto di nuovi parametri come quello dell'affaccio) prevedere meccanismi di adeguamento periodico delle stesse, riduzioni del valore patrimoniale per gli immobili di particolare interesse storico e garantire una maggiore cooperazione tra Comuni e Agenzia delle Entrate. Il tutto garantendo l'invarianza del gettito.

Fase di test per le nuove rendite e i nuovi valori

La Commissione ritiene molto importante, nel momento in cui si introducono nuovi valori e nuove rendite, mantenere i vecchi estimi e l'attuale sistema fiscale per avviare una fase di test per elaborare le stesse imposte, al fine di simulare le varie situazioni possibili, per garantire che la pressione fiscale resti inalterata.

Cedolare secca più estesa

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La Commissione propone una inoltre una maggiore collaborazione da parte del contribuente, mettendo a sua disposizione facili strumenti informatici, al fine d'inserire e correggere eventuali dati errati dell'immobile di sua proprietà, che verrebbero asseverati da un tecnico dell'Agenzia.

Nel documento si evidenzia la necessità di estendere la cedolare secca a tutto il settore immobiliare commerciale, perché riuscirebbe a far tornare sul mercato locali inutilizzati da tempo, che necessitano di un incentivo fiscale per rimanerci. Cedolare secca anche per le abitazioni site nei Comuni non ad alta tensione abitativa e a tutti i tipi di affitto, compresi quelli transitori.

Stabilizzazione bonus casa

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Occorre inoltre mantenere nel tempo certe misure di fiscalità immobiliari, che si propongono di valorizzare il patrimonio immobiliare, come il bonus facciate, le agevolazioni previste per le imprese che acquistano fabbricati già esistenti, la deducibilità dell'Imu sui fabbricati che rappresentano beni strumentali per l'impresa. Solo in questo modo è possibile favorire il rilancio del mercato immobiliare.

Riduzione dell'imposta di registro

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Si rende necessario ridurre l'imposta di registro applicata ai trasferimenti che hanno ad oggetto le seconde case e le case di lusso, perché ne limita pesantemente la commercializzazione.


Foto: 123rf.com
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