Codacons lancia una nuova azione per il riconoscimento del carattere subordinato del rapporto di lavoro dei riders dopo la sentenza della Cassazione

di Gabriella Lax - Parte la class action a tutela dei riders. Codacons ha avviato una serie di ricorsi al giudice del lavoro per far riconoscere quanto dagli stessi maturato in relazione all'attività lavorativa svolta.

Codacons e rider, le richieste al giudice del lavoro

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Come sottolineato da una nota ufficiale, Codacons ha avviato una serie di ricorsi al giudice del lavoro per far riconoscere ai riders quanto dagli stessi maturato in relazione alla attività lavorativa effettivamente prestata, sulla base della retribuzione, diretta, indiretta e differita, stabilita per i dipendenti del V livello contratto collettivo nazionale di lavoro, logistica trasporto merci - ossia applicando la disciplina del rapporto di lavoro subordinato.

Riders, la pronuncia della Cassazione

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Dopo la pronuncia della Corte di Cassazione n. 1663 del 24 gennaio 2020 che ha riconosciuto ai Rider le tutele previste per il lavoro subordinato, anche se non sono dipendenti, il Codacons scende in campo a favore dei lavoratori della categoria (vedi anche Rider: la sentenza della Cassazione). La sentenza

, aveva chiarito che ai riders, i fattorini che consegnano cibo a domicilio in bici o in moto spettano le tutele previste dal Jobs Act, che prevede l'applicazione della disciplina del rapporto subordinato anche ai co.co.co a partire dal primo gennaio 2016. Infatti, secondo i giudici di legittimità, la circostanza che, una volta candidatosi per una corsa, il lavoratore:debba svolgere tassativamente entro 30 minuti la consegna (sotto comminatoria di una penale); abbia l'obbligo di recarsi all'inizio del turno in una delle zone di partenza indicate; debba attivare il geolocalizzatore; debba comunicare l'esatta corrispondenza dei prodotti a quelli indicati nell'ordine; debba comunicare l'avvenuta consegna, dimostra che tali elementi "se confermano l'autonomia del lavoratore nella fase genetica del rapporto, per la rilevata mera facoltà dello stesso ad obbligarsi alla prestazione, non valgono a revocare in dubbio il requisito della etero-organizzazione nella fase funzionale del rapporto, determinante per la sua riconduzione alla fattispecie astratta di cui all'art. 2, comma 1, d. lgs. n. 81 del 2015". Con l'evidente differenza che, mentre le collaborazioni (di cui all'art. 409 n. 3, c.p.c.) si caratterizzano in quanto le modalità di coordinamento sono stabilite di comune accordo tra le parti, in questo caso le modalità sono imposte dal committente, con evidente etero-organizzazione ai sensi del D. Lgs. n. 81/2015.

Diritti per i riders, come fare

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Secondo le richieste, supportate dalla decisione della Suprema corte, ai fattorini vanno quindi riconosciute ferie, straordinari, Tfr, e qualsiasi altro diritto previsto dalla normativa in favore dei lavoratori subordinati.

Come chiarisce Codacons: «Diritti che possono essere richiesti nelle apposite aule di giustizia, ricorrendo al giudice del lavoro». Per tale motivo l'associazione ha deciso di avviare una serie di ricorsi collettivi, come nel caso di quelli già presentati dai precari della scuola che hanno registrato più di 2000 sentenze positive in tutta Italia, ai quali potranno fornire la pre-adesione gratuita per l'azione legale tutti i rider d'Italia, attraverso la pagina https://codacons.it/riders/

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