A dare delucidazioni ci pensa la circolare Inps che come ogni anno indica le modalità di riduzione delle prestazioni di invalidità e reversibilità. Ecco i tagli che hanno scatenato le polemiche ma che si applicano da 24 anni

di Gabriella Lax - Cosa cambia per le pensioni di invalidità e di reversibilità nel 2020? Niente, o meglio, niente di diverso da ciò che accade da 24 anni a questa parte, nonostante le diverse polemiche scattate in merito. A dare delucidazioni ci pensa la circolare Inps n. 147 dell'11 dicembre (in allegato) che come ogni anno precisa le modalità di riduzione delle prestazioni. Modalità che nei giorni scorsi sono state oggetto di scontro politico ma che si applicano, si ricorda, sin dal 1995 (in base alla legge Dini).

Le novità riguarderanno solamente coloro che oltre al trattamento previdenziale percepiscono anche altri redditi.

La circolare dell'Inps

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Nel documento dell'Istituto si legge che «la pensione ai superstiti a partire dal 1.9.1995 viene ridotta se il titolare possiede altri redditi», a seconda di come indica la tabella. Così, nel 2020 viene inevitabilmente aggiornato: con la variazione della pensione minima, rivalutata allo 0,4%, cambiano anche gli importi delle varie soglie. Il punto è che, come sempre maggiore è il reddito, maggiore sarà la riduzione dell'importo della prestazione pensionistica riscossa dal superstite. Si ricorda altresì che la riduzione non si somma a quella degli anni passati ma è stabilita ogni anno rispetto all'ammontare "pieno" percepito cioè in assenza delle condizioni che fanno scattare la riduzione (il reddito). Potrebbe dunque succedere che la riduzione, nel caso in cui la pensione della vedova o del vedovo scenda sotto l'aliquota indicata, potrebbe anche essere vanificata.

Come cambia la pensione d'invalidità

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Il nuovo importo per le pensione minime rivalutate è dello 0,4% dal 2020, ossia questa è la base di partenza per calcolare la rimodulazione. Nello specifico il trattamento minimo è salito a 515,07 euro, rispetto ai 513,01 con cui si è chiuso il 2019. È questa la novità: come vedremo meglio di seguito, infatti, è proprio dall'importo del trattamento minimo che dipende la misura del taglio. Nel caso dell'assegno di invalidità: chi percepisce altri redditi da lavoro pari o superiori a 4 volte il trattamento minimo (all'incirca 2.060 euro) subisce un taglio del 25%. La pensione di invalidità viene allora riconosciuta solamente per il 75% del totale. Maggiore è il taglio nel caso in cui si percepiscono redditi da lavoro superiori alle 5 volte il trattamento minimo, in questo caso l'assegno di invalidità spetta solamente per il 50%.

Come cambia la pensione di reversibilità

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Lo stesso succede nel caso della pensione di reversibilità. Quando i redditi Irpef dei superstiti non superano di 4 volte il trattamento minimo (siamo a circa 26.780€) la riduzione della pensione è del 25%. Maggiore il taglio, che arriva al 40%, in caso di reddito tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo; quando invece si superano i 2.570€ mensili, nonché i 33.400€ annui (circa), l'assegno arriverà al 50%.

Scarica pdf circolare Inps n. 147/2019

Foto: 123rf.com
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